MANIFESTO Ø

Marcello Mastroianni, nato a Fontana Liri il 26 settembre 1924, è stato uno degli attori più influenti della storia del cinema italiano e mondiale.

Apprezzato dalla critica e dal pubblico, si è sempre destreggiato tra ruoli drammatici e comici; questi ultimi hanno dato modo di considerato uno dei “mostri” della commedia all’italiana. Grazie alla sua longeva collaborazione e amicizia con Federico Fellini, è stato definito dal regista stesso il suo alter ego.

Dopo essersi trasferito con i genitori a Roma, mentre ancora prosegue gli studi per conseguire il diploma, entra nel mondo cinematografico come comparsa nei film di alcuni registi allora in voga, come Carmine Gallone, Alessandro Blasetti, Mario Camerini e Vittorio De Sica. 

Nel dopoguerra riesce ad avere un ruolo importante nel film di Riccardo Freda I MISERABILI (1948). Nel contempo batte i palchi per alcuni spettacoli. Qui conosce anche il regista Luchino Visconti che lo prende con sé per alcuni spettacoli.

In questi anni gira parecchi film che vanno dal neorealismo rosa alla commedia. In uno di questi avviene il

primo incontro con Sofia Loren, attrice che nel corso della sua carriera affiancherà in molteplici ruoli e film che gli varranno non pochi consensi. L’affermazione definitiva in Italia avviene nel 1958 quando è uno dei protagonisti nel film di Mario Monicelli I SOLITI IGNOTI, mentre quella internazionale arriva con LA DOLCE VITA (1960) e 8 E MEZZO (1963) grazie a Fellini. Negli stessi anni arrivano anche i premi più importanti, tutti grazie alla commedia diretta da Pietro Germi DIVORZIO ALL’ITALIANA (1961).

Gli anni ’60 lo vedono cambiare molte vesti, in particolare sperimenta una parentesi decennale con i musicarelli e l’interpretazione nel film di fantascienza LA DECIMA VITTIMA (Elio Petri, 1965), un film simbolico che denuncia il sistema capitalista e l’invadenza dei mass media, un misto tra commedia, dramma, azione e satira, tutto racchiuso in suggestive visioni in stile pop art, iperrealismo, arte informale e concettuale. 

Gli anni ’70 per Mastroianni si aprono con il capolavoro tragicomico DRAMMA DELLA GELOSIA - TUTTI I PARTICOLARI IN CRONACA (Ettore Scola, 1970) che lo vede protagonista insieme a Monica Vitti e Giancarlo Giannini. Lo stesso regista lo chiamerà più volte per i suoi: indimenticabile, in coppia con la Loren, in UNA GIORNATA PARTICOLARE.

Marco Ferreri è un altro regista con cui collabora diverse volte come in LA GRANDE ABBUFFATA (1973) o NON TOCCATE LA DONNA BIANCA (1974) o ancora in CIAO MASCHIO (1978). Commedie, drammi, film grotteschi, ma anche film di genere dal tono sofisticato come nel caso del fantasy-comico CULASTRISCE NOBILE VENEZIANO (Flavio Mogherini, 1976), del giallo-rosa alla napoletana popolaresco e ciociaro GIALLO NAPOLETANO (Sergio Corbucci, 1979) o TODO MODO (Elio Petri, 1976) dal forte impegno politico.

Il talento e l’ammirazione lo portano a un continuo successo anche per tutti gli anni ’80. Decenni questi che lo vedono come uno dei massimi protagonista del panorama cinematografico italiano, senza dimenticare tutte quelle pellicole straniere che l’hanno visto protagonista grazie a registi americani o francesi dal calibro internazionale che l’hanno voluto sui propri set.

Negli anni ’90 il cinema si è trasformato, sono cambiate le storie e molti registi hanno lasciato il posto ai nuovi esordienti che non mancano di volere Mastroianni ancora personaggio principale delle proprie storie. Lo si ricorda in particolare per gli italiani STANNO TUTTI BENE (Giuseppe Tornatore, 1990), LA VERA VITA DI ANTONIO H.  (Enzo Monteleone, 1994) e per lo straniero TRE VITE E UNA SOLA MORTE (1996).

Muore a Parigi il 19 dicembre 1996.