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Perché una Film Commission?

Di Von Chanelly

Manifesto 0, 2013

In anni recenti molto spesso si è sentito parlare delle Film Commission ma è una realtà che conoscono in pochi. La Film Commission è un organo finanziato dallo Stato che ha una funzione di incoming tourism, cioè è nata sì per sovvenzionare le produzioni cinematografiche ma è finalizzata a promuovere il proprio territorio. Il regista o il produttore che è deciso a girare molte scene in una determinata area come location per documentari o fiction può chiedere una percentuale di denaro per il proprio film che gli sarà data a seconda delle clausole della singola Film Commission. E' bene sottolineare che la Film Commission è un organo importante e utile perché tramite l'industria cinematografica rafforza l'identità del proprio territorio, mostra il proprio paesaggio, il proprio patrimonio storico-artistico, la propria cultura, riscuote la propria economia territoriale, promuove le maestranze locali diminuendo la disoccupazione in quanto può anche accadere che in un film servano molte comparse e in questo caso dove non servono competenze particolari può essere un'occasione di lavoro temporale. Quando si applica questo tipo di politica, una politica chiamata film-induced tourism, ossia il turismo indotto dalla visione di un film, porta il più delle volte ha un successo sicuro, non solo perché si opera sui punti sopra citati ma perché uno spettatore che vede e riconosce un determinato luogo sarà più incoraggiato a visitarlo se sa che lì è stato girato un film che ha visto e che magari gli è piaciuto particolarmente.


Lo Stato finanziando una Film Commission avrebbe un guadagno turistico futuro maggiore di quanto possa fare la singola istituzione o il singolo organo ministeriale diretto al turismo, il film è di fatto una campagna pubblicitaria più efficace di qualsiasi altro mezzo. Spingendo questa singola microimpresa cinematografica presente nelle diverse regioni italiane l'impatto economico avrebbe un rialzo, anche perché come si è già dimostrato, l'industria cinematografica e quella culturale valgono tanto quanto quella automobilistica, figuriamoci se affiancate a quella del turismo che in Italia, se fosse veramente valorizzata, avrebbe un rientro non da poco.
Allora perché lo Stato italiano sta lasciando in balia Film Commission come quella del Friuli Venezia Giulia? Perché nel sud Italia stanno nascendo nuove Film Commission mentre a nord quella del Piemonte arranca? Nel nostro Paese esistono ben trentotto realtà diverse di Film Commission, trentotto realtà chi più chi meno efficaci che non riescono ad avere un ruolo importante tanto quello che ha una Film Commission in Francia, in Irlanda o in Nuova Zelanda. I motivi di questa repressione possono essere riconducibili a un fatto finanziario ma i dubbi crescono nel momento in cui si vede la grandezza del proprio patrimonio storico, artistico, culturale continuamente tagliato fuori, soppresso, degradato che in 
mano a un altro tipo di politici sarebbe di certo mostrato per il suo reale valore.​

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