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"Waiting Area": la Grecia, una grande sala d'aspetto

"Waiting area" è una video-inchiesta che documenta e denuncia la condizione dei migranti e richiedenti asilo che progettano di raggiungere l’Europa. Un documentario nato attraverso il progetto di crowdfunding Route to Europe, un racconto di 2 settimane attraverso la Grecia. Da Atene a Salonicco, dal Confine macedone a quello albanese, dalla costa all’entroterra ascoltando e documentando le voci dei protagonisti che subiscono le fragilità e le contraddizioni dell'Unione Europea e che contemporaneamente si autorganizzano per fronteggiarle.

 

La Grecia in questi ultimi mesi, infatti, è diventata per migliaia di persone una grande sala d’aspetto. Quello che prima era un corridoio di passaggio verso il nord Europa si è trasformato in una trappola.

Una chiusura fatta su misura per 54000 rifugiati di diverse nazionalità. Iniziata prima dai vari governi come Ungheria, Serbia, Croazia, Slovenia, Bulgaria e Macedonia che hanno tirato su barriere di filo spinato attorno ai loro confini e poi ufficializzata dall’Unione Europea attraverso un accordo politico con la Turchia.

 

Fino a quel momento, con la Balkan Route aperta, i migranti attraversavano l’Egeo dalla Turchia, raggiungevano le isole greche, risalivano l’entroterra fino al confine con la Macedonia, la Serbia, l’Ungheria per raggiungere il Nord Europa. Ma all'inizio della scorsa estate, il corridoio che si era creato attraverso i Balcani, viene definitivamente chiuso.

 

Per affrontare “l’emergenza profughi”, così come é stata definita dai media main stream, le istituzioni di Bruxelles decidono di firmare un accordo con il governo di Ankara per non far più arrivare i rifugiati in Grecia e per respingere in Turchia chi fosse arrivato dopo il 20 marzo, data di entrata in vigore dell’accordo.

Tutti i migranti arrivati dopo questa data vengono fermati e respinti dalle isole Egee. Tutti quelli che si trovavano già nella penisola ellenica rimangono bloccati in attesa di sapere quale sarà il proprio destino. Nascono gli accampamenti spontanei del porto del Pireo ad Atene, del porto di Salonicco, di Policastro e di Idomeni al confine con la Macedonia. Nascono i campi provvisori emergenziali gestiti dal Governo greco incapaci di fornire servizi basici.

 

Per chi fosse interessato a vedere il film QUI gli autori, Laura Basta e Roberto Ognissanti, l'hanno reso visibile tramite vimeo.

 

 

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email: waitingarea2016@gmail.com

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Manifesto 0, 25 luglio 2016

 

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