MANIFESTO Ø

Luigi Zampa, nato a Roma il 2 gennaio 1905, è stato un regista e sceneggiatore italiano, Maestro della satira cinematografica italiana.

Dopo essersi diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia, lavora nel 1939 come sceneggiatore per Max Neufeld e Mario Soldati. Qualche anno più tardi arriva l'esordio alla regia e le prime opere appartenenti al neorealismo rosa, la significativa collaborazione con Vitaliano Brancati, fino al suo capolavoro PROCESSO ALLA CITTA', girato nel 1952 con attori del calibro di Anna Magnani e Aldo Fabrizi. Il suo stile tagliente si afferma grazie ai film girati con Brancati, uno dei quali, L'ARTE DI ARRANGIARSI (1954), contribuisce a lanciare la figura comica di Alberto Sordi che ritroveremo protagonista in altre sue opere.

Due anni più tardi la morte del suo stretto collaboratore gli provoca un arresto di premesse politiche che stavano alla base del fare cinema, oltre che annullare quella tanto amata satira contenuta nei suoi film.

Dagli anni '60 le sue produzioni si alternano tra cinema d'impegno politico, si veda IL MOSTRO (1977), opera cinica e nera inquisitrice dei media, e la commedia all'italiana come IL VIGILE, film nato da un fatto di cronaca e divenuto una seria critica di quello che era realmente accaduto, o il film scandalo IL MEDICO

DELLA MUTUA (1968) che denuncia un sistema sanitario in rovina mostrando tutto ciò che la gente aveva paura di dire. La pellicola è in perfetta sintonia con il clima turbolento dell'epoca e quindi contribuisce ad argomentare in modo sostanziale critica e ricerca.

Muore nella sua città natale il 14 agosto 1991.