MANIFESTO Ø

Tra i nefasti comuni una figura sbuca dal buio per riportare la luce: nel 1926 Stefano Pittaluga si mette a capo del Risorgimento cinematografico italiano. L'influenza maggiore però è quella dell'entrata del fascismo nel cinema che porta un grosso finanziamento all'industria cinematografica, la fuoriuscita delle case americane dal mercato italiano e il rafforzamento della propaganda, oltre che alla creazione della “cerchia dei privati” e alla nascita dell'Istituto Luce (1924), della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (1932), del Centro Sperimentale di Cinematografia (1935), di Cinecittà (1937), rafforzando anche la Cineteca di Bologna.

In contrapposizione alla ventata fascista si pongono i GUF.

Il primo film di propaganda fascista fu IL GRIDO DELL'AQUILA di Mario Volpe nel 1923 anche se ambientato alla fine della Prima Guerra Mondiale, mostra nel finale un ex-garibaldino che partecipa assieme alle camicie nere alla marcia su Roma. Questo serve ad evidenziare la continuità tra ideali risorgimentali e "rivoluzione" fascista. 

Negli States nasce il premio Oscar.