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Negli anni '90 il declino del cinema italiano continua e nella produzione si riscontra, sia in quella commerciale che in quella autoriale, un'incomunicabilità di fondo che allontana il pubblico, specialmente quello straniero, il quale guarda ormai alle cinematografie emergenti. Lo stesso pubblico italiano ha voltato le spalle al cinema nostrano perché ha trovato il suo appagamento altrove dove il livello del contenuto non è prettamente televisivo. Formula che poi, invece, ha educato un pubblico più giovane che per la maggiore n'è diventato succube.

 

Il periodo storico però, tra la fine degli anni '90 e il nuovo millennio, ha dato anche frutti maturi facendo emergere alcuni film validi che vedono alla regia oltre che autori affermati nuovi nomi che negli anni a seguire riceveranno consenso internazionale:

Ferzan Ozpetek che basa tutta la sua filmografia sull'omosessualità, Paolo Sorrentino attento non solo alla parte tecnica e artistica ma anche alla psicologia dei propri personaggi, Matteo Garrone sempre pronto a forti denunce contro la società italiana, Corso Salani i cui film sono l'incontro tra cinema di finzione e documentario, Renzo Martinelli il quale tratta scottanti tematiche sociali del passato e del presente, Mario Martone con

un cinema aspro, essenziale, Emanuele Crialese impegnato nel cinema

sociale. Molti registi data la crisi del cinema nostrano decidono di spostarsi all'estero come Roberto Faenza e Gabriele Muccino, mentre altri decidono di rimanere nonostante siano destinati a rimanere nel cinema underground in quanto autori di pellicole sperimentali come nel caso di Antonio Rezza, Flavia Mastrella, Francesco Calogeno.

 

E se il volto dei registi è cambiato anche quello degli attori, degli sceneggiatori, dei distributori e dei produttori non è da meno.

Tra gli attori troviamo Tony Servillo, Margherita Buy, Fabrizio Bentivoglio, Sergio Castellito, Claudio Amendola, Francesca Neri, Sandra Ceccarelli, Alessandro Haber, Monica Bellucci, Stefano Accorsi, Laura Morante, Elio Germanio, Stefania Rocca, Sergio Rubini, Laura Chiatti, Alba Rohrwacher.

Nel caso degli sceneggiatori ci sono Doriana Leondeff, Francesco Bruni, Linda Ferri, Gianni Romoli, Claudio Fava, Monica Zapelli, Franco Bernini, Leonardo Fasoli.

E infine, la nota alle case di produzione e distribuzione come la Sacher Film di Nanni Moretti, la Lucky Red di Andrea Occhipinti, la Fandango di Domenico Procacci, la Nomad Film di Lydia Genchi, la Distribuzione Indipendente di Giovanni Costantino, e produttori come Arcopinto, Barbagallo, Corsi, Romoli, Cerri, Riccardo Tozzi, Fabrizio Mosca, Donatella Botti.

 

In questi anni c'è stato anche un periodo in cui è andato di moda realizzare film adolescenziali (NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI – 2006, AMORE 14 - 2009, PADRI E FIGLI AGITARE PRIMA DELL'USO - 2010) che vedono Federico Moccia come “deus ex machina”. Una moda che ha suscitato l'indignazione del più grande estimatore del cinema italiano vivente Quentin Tarantino.

 

Redazione

Manifesto 0, 2012

 

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