MANIFESTO 0: Cominciamo con una domanda (più o meno) secca. Qual è il tuo film preferito e perchè?
ALEX VISANI: Beh domanda difficilissima, almeno per uno come me. Amo talmente tanto il cinema, e in particolar modo il cinema horror, che mi è davvero difficile, se non impossibile, scegliere un titolo in modo assoluto. Potrei elencare titoli come IL SIGNORE DEL MALE, LA CASA, GLI ORRORI DEL CASTELLO DI NORIMBERGA, L'ALDILA', SUSPIRIA, REAZIONE A CATENA, LA COSA, NIGHTMARE-DAL PROFONDO DELLA NOTTE ecc., ma rischierei di stilare un elenco infinito. Se poi sconfiniamo dall'horror e finiamo nel cinema di altro genere i titoli si centuplicherebbero.
M0: Qual è, invece (se c'è), il regista a cui ti ispiri maggiormente?
AV: Ecco, per quanto riguarda i registi, rispetto al film preferito, sicuramente il cerchio si stringe. Direi che la mia fonte d'ispirazione (e la mia venerazione assoluta) vanno sicuramente a due grandi maestri : John Carpenter e il nostro (mai abbastanza celebrato) Mario Bava. Due grandi geni e artigiani del cinema, in grado di firmare film la cui valenza storica è di primaria grandezza.
M0: Com'è nata la tua passione per il cinema e, in particolare, per il cinema horror?
AV: Sin da bambino sono sempre stato affascinato dal macabro e dall'orrido. Per me hanno sempre rappresentato delle fittizie campane di vetro dentro le quali nascondermi per sfuggire alle vere paure e alle angosce quotidiane. In questo il cinema è stato un cardine fondamentale visto che con le sue proiezioni di finzione ha alimentato ancora di più la mia “fame” di protezione e la possibilità di scatenare e stimolare la fantasia, cosa delle quali fortunatamente sono sempre stato dotato fin dall'infanzia. Inoltre mio padre, e ancor prima suo padre, hanno posseduto una sala cinematografica dentro la quale sono cresciuto fin da piccolissimo. Credo di aver visto davvero migliaia di film là dentro, in pratica ci ho vissuto per larga parte della mia gioventù.
M0: E' ormai da diversi anni che giri film. Sono però pochi, rispetto al totale, quelli che superano l'ora di durata. E' una questione semplicemente di tempo e mezzi o è una tua scelta?
AV: Diciamo che le ristrettezze di budget e tempo sono sicuramente dei fattori che talvolta hanno influito sulla tipologia di progetto che mi sono trovato ad affrontare. Per cercare di rendere al meglio, nei limiti delle mie possibilità ovviamente, in ogni opera che ho realizzato mi sono sempre confrontato con ciò che avevo oggettivamente a disposizione. Mi sono reso conto che se avessi cercato il lungometraggio, in alcuni casi, non avrei potuto curare dettagli ed altri aspetti che invece la dimensione più ristretta del cortometraggio mi garantiva. Altre volte invece il cortometraggio è stata decisamente una scelta presa per direttissima per poter accedere a circuiti festivalieri e/o televisivi. Inoltre trovo che la sfida di cimentarsi con una storia da rendere in pochi minuti sia sempre affascinante e, per molti aspetti, ancor più difficile della realizzare di una storia a lungo respiro che concede, se si può dire, alcune scappatoie più agevoli. Poi ci sono i lungometraggi della mia fase più “giovanile” (BLADE KILLER, ZOMBI NEW MILLENNIUM e MINDCREEP) che sono state vere e proprie sfide fatte con grande passione, pochissimi mezzi, molta fantasia e al contempo molta ingenuità.
M0: I tuoi film sono praticamente tutti horror e thriller, a parte MCOMEJIMMY che mescola al thriller un po' di noir. Ti piacerebbe esplorare nuovi generi, magari con più mezzi?
AV: Mi sono trovato, soprattutto per lavoro, ad affrontare video e cortometraggi di genere opposto all'horror. E' stata una bella esperienza e credo abbia dato anche frutti interessanti. Si trattava però di lavori su commissione. Se mi trovo a produrre (o a cercare finanziamenti) per un mio progetto personale è molto difficile per me uscire dall'ambito horror. Non perchè sia un limite quanto piuttosto perchè la mia passione per il genere è così grande e totale che ogni volta che posso mi immergo in un nuovo viaggio nei meandri del genere. Ogni volta che ho la possibilità di esplorarlo e di esprimere ciò che sento di voler dire nell'ambito mi sento rinascere e mi sento completamente realizzato sia come artista che come appassionato.
M0: Parliamo adesso del tuo nuovo film, THE PYRAMID, realizzato assieme ad altri quattro registi. Cosa c'è da aspettarsi?
AV: THE PYRAMID si presenta come un horror antologico in cui quattro storie saranno strettamente collegate da un oggetto infernale, il cui aspetto è quello di una bizzarra piramide di metallo, giunto nel nostro mondo per seminare follia, morte e distruzione. La piramide nel corso dei secoli è stata presente in tutte le più oscure e terribili fasi della storia umana e la ritroviamo ai giorni nostri, apparentemente innocua ed abbandonata, in una bancarella di una fiera di paese. Lo sventurato ragazzo che se ne approprierà darà involontariamente il via ad una catena di eventi terrificanti, apparentemente inarrestabile.
Oggetti che vivono di vita propria, possessioni demoniache, creature mostruose, varchi dimensionali, pestilenze e catastrofi… questo e molto altro ancora si vedrà nel film THE PYRAMID.
L’ambizioso progetto prevede la stretta collaborazione di alcuni registi emergenti del panorama nostrano horror : Antonio Zannone, Luca Alessandro ed il duo Roberto Albanesi & Simone Chiesa.
Ognuno di loro, assieme a me, ha curato un episodio della catena di terrificanti eventi che la piramide infernale genererà.
THE PYRAMID (qui la pagina facebook ufficiale del film: https://www.facebook.com/thepyramid.themovie ) oltre ad unire le forze e la passione di un gruppo eterogeneo di artisti, unisce a suo modo anche l’onda italiana indipendente poiché i vari segmenti hanno location in diverse regioni d’Italia : Umbria, Lazio, Lombardia e Campania a dimostrazione che l’horror è più vivo che mai e “serpeggia” indomito lungo tutto il nostro paese.
Il film è girato in doppia lingua, in italiano ed inglese, in modo da poter abbracciare sia il mercato nazionale che quello internazionale.
M0: Hai già in mente nuovi progetti per il futuro?
AV: Sicuramente un nuovo film horror, ancora in fase embrionale, sul quale sto riflettendo e lavorando da tempo. Si tratterà di un film dalla trama piuttosto bizzarra e, credo di poter affermare, abbastanza originale. Per ora non posso dare informazioni maggiori anche perchè sto lavorando affinchè il progetto parta e la macchina si metta in moto effettivamente. Appena avrò qualche interessante news in proposito non mancherò di farvela sapere!
M0: Oltre a dirigere film, gestisci anche un sito (www.alexvisani.com) molto bello e fornito, soprattutto per gli appassionati di horror e dintorni. Il sito contiene un sacco di recensioni anche di film praticamente sconosciuti e dimostra anche la tua (e anche dei tuoi collaboratori) vasta cultura sul cinema horror. Com'è nata l'idea di creare questo sito?
AV: E' nata dal bisogno che sentivo di esprimere il mio amore per il genere horror e di comunicarlo agli altri. Fin da ragazzino sono sempre stato, oltre che cinefilo incallito, un avido lettore di riviste di cinema e ho sempre ammirato molto le persone e i critici che vi scrivevano all'interno. La loro cultura, la loro passione e il fatto che potessero parlare di così tanti film spesso irreperibili in Italia o nel mercato mainstream. Molti dei film “irreperibili” di cui parlo nel mio sito sono proprio frutto di ricerche nate dopo aver ricevuto stimoli da quelle riviste. Fangoria, Gorezone, Nosferatu sono state delle vere e proprie bibbie per me e pensare che oggi c'è qualcuno che legge ciò che io scrivo sul cinema horror e lo apprezza non può che riempirmi di gioia ed orgoglio e l'aver raccolto, col tempo, una schiera di preparatissimi collaboratori è altrettanto esaltante.
M0: Ultimamente, su youtube, sembrano andare di moda le webseries, tu ne realizzeresti mai una?
AV: Ci sto pensando e forse ho anche qualche idea interessante in proposito. Ma devo ancora valutare come realizzarla e contattare eventuali collaboratori. Sicuramente le webseries sono un fenomeno interessante che può portare a risultati notevoli. E sicuramente sono una via molto stimolante da percorrere per chiunque voglia affrontare nuove sfide video e voglia confrontarsi con un pubblico “nuovo” visto che il popolo dello streaming è ben diverso da quello cinematografico. Ci vuole una confezione e delle idee graffiante per poterlo tenere incollato al monitor e non permettere che la sua attenzione decada dopo pochi minuti di visione. Molto difficile, perciò tanto di cappello a chi ci è riuscito finora.
M0: Conosciamo ormai quasi tutti la situazione del cinema italiano odierno. Cosa faresti se fossi un produttore molto ricco? E se fossi addirittura il Ministro dei Beni Culturali?
AV: Se fossi un produttore ricco sicuramente userei parte dei miei fondi per finanziarmi un film personale :) e altri per finanziare progetti di giovani registi italiani che hanno davvero qualcosa da dire nel mondo del cinema. E ce ne sono tanti, credimi. The Pyramid è un esempio di alcuni talenti in circolazione ma ce ne sono molti altri che sono costretti a sbattersi per trovare fondi assai limitati e devono fare i salti mortali per realizzare le loro opere che spesso, purtroppo, non hanno poi neanche i palcoscenici adatti per essere messe giustamente in mostra.
Se invece fossi un Ministro dei Beni Culturali...beh...è meglio che io non lo diventi MAI altrimenti avremmo la nostra penisola INVASA da centinaia di pellicole horror. Fino all'eccesso.
M0: Come giudichi l'attuale panorama horror mondiale?
AV: Vivo, talvolta un po' riciclato, ma ancora vivo. Ci sono buoni film in circolazione e soprattutto il mercato del cinema horror è ancora vivo e questo è un bene affinchè “la macchina” di produzione non si fermi. Servirebbero probabilmente idee nuove, non c'è dubbio, i remake sono in eccesso e i filoni cinematografici (ad esempio zombie, mockumentary e torture porn) stanno mostrando un po' il fiato corto. Sicuramente servirà un svolta creativa a breve, e sono fiducioso ci sarà. Anche perchè sono tempi difficili per l'essere umano (la crisi economica, la violenza dilagante, guerre e pandemie) e l'horror è la valvola di sfogo necessaria nel cinema per la sua incredibile e insostituibile capacità catartica.
M0: Un evento che ha influenzato il genere horror è stata la diffusione dei film in 3d. Dario Argento ha realizzato il suo ultimo film in 3d, e anche l'ultimo capitolo della saga di SAW è stato realizzato in tre dimensioni. Registi come lo stesso Argento e Romero hano espresso pareri favorevoli nei confronti di questa tecnologia, altri come Carpenter l'hanno rifiutata senza mezzi termini. Tu cosa ne pensi? Se avessi l'opportunità di girare un film in 3d lo faresti o rifiuteresti preferendo piuttosto girare il film in due dimensioni?
AV: Il cinema, a mio parere, è in due dimensioni. Tre dimensioni fanno parte della realtà e quindi sono fuori dal mondo magico del cinema. Il 3D è un giocattolo, tra l'altro ora già in crisi, che serve per portare gente al cinema come fossero giostre. Non lo amo e non lo sostengo. Pertanto non girerei mai un film in tre dimensioni per mia scelta anche se, come ho imparato nella vita, mai dire mai... :)
Grazie davvero per l'intervista e per il supporto!
Alex Visani
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