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Andrea Cavaletto

Illustratore, soggettista e sceneggiatore

 

Vai al sito di Andrea Cavaletto 

 

Biografia

MANIFESTO 0: 

HIDDEN IN THE WOOD ha vinto a moltissimi festival internazionali e ha avuto un buon successo, ma noi pubblico extrafestival non abbiamo avuto ancora il piacere di vederlo nel grande schermo. La distribuzione è uno dei principali problemi del cinema italiano. Credete quindi che il film passerà all'interno di un circuito chiuso di sale o il film verrà distribuito in un circuito aperto sia italiano che non?

 

ANDREA CAVALETTO:

Il film ha già una distribuzione home video in DVD e BLUE RAY in Sudamerica e in USA, mentre so

che si sta trattando per Spagna e Germania. Purtroppo come spesso accade per la maggior parte

dei film indipendenti (italiani e non) la distribuzione qui da noi al momento non è prevista.

Invece nutro maggiori speranze per il REMAKE AMERICANO, visto che sarà meno offensivo per il

pubblico e avrà un buon cast internazionale. In più, essendoci Loris Curci tra i produttori...

Chissà, magari il remake lo vedremo anche al cinema in Italia...

 

 

 

 

MANIFESTO 0:

Uno pensa al Cile e mai si aspetterebbe che un Paese così povero riesca a finanziare un film di

genere, invece è quello che è successo con EN LAS AFUERAS DE LA CIUDAD per il quale tu hai

scritto la sceneggiatura. Un film sì di genere ma che contiene fatti realmente accaduti e che

tramite le immagini cruente della pellicola riesce a fare una sorta di denuncia di un evento

cileno. Come sei venuto in contatto con questo film? Il soggetto era tuo o te l'hanno proposto e

in seguito hai scritto la sceneggiatura?

 

ANDREA CAVALETTO:

Sì, strano ma vero... Il Cile è un Paese poverissimo, ma ricco di gente che ha tanta voglia di fare,

da come ho avuto modo di vedere coi miei occhi. Non ci sono soldi e non ci sono mezzi, ma

l'importante è che ci siano le idee. Così, mentre qui in Italia continuo ad arrabattarmi per farmi notare e per fare qualcosa, perdo tempo a inseguire speranze e illusioni per poi vedermi sempre sorpassare costantemente dai "soliti nomi"... Invece in Cile le cose sono filate decisamente lisce. Conosco il regista Patricio Valladares perché ho già lavorato come sceneggiatore per altri suoi film precedenti, e siccome si trova bene con me, mi ha contattato per sapere se ero interessato a sviluppare uno script da un suo nuovo soggetto. Premetto poi che il film parte sì da un evento crudo avvenuto in Cile ma fa una sorta di denuncia di un problema che purtroppo non ha confini, ed è la piaga della violenza sulle donne, tema che mi sta particolarmente a cuore e che spesso affronto senza falsi moralismi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MANIFESTO 0:

In POE ti è capitato di lavorare affianco a un grande regista indipendente italiano del genere horror che è Domiziano Cristopharo per il quale ti è capitato diverse volte di lavorare. Collaborare insieme a lui come sceneggiatore cosa ha voluto dire per la tua espressività artistica?

 

ANDREA CAVALETTO:

Considero Domiziano un pirata del cinema indipendente italiano. Mi piacciono molto i suoi lavori e il suo stile appassionato e artistico, e lo considero uno dei migliori registi italiani (e non solo) del momento. Certo, questo suo voler combattere contro tutto e tutti a volte temo gli precluda alcune strade, ma mi piace anche questo suo atteggiamento ribelle e senza compromessi. Infatti sono io che l'ho cercato e mi sono messo per primo in contatto con lui...

 

 

 

 

MANIFESTO 0:

Tu non ti occupi solo di cinema ma lavori anche nel mondo del fumetto. Tra i due c'è uno che

preferisci?E le due passioni da cosa sono nate?

 

ANDREA CAVALETTO:

Mi piace scrivere. E mi piace raccontare storie. Non ho ancora scritto un romanzo solo per

mancanza di tempo, ma l'idea mi alletta. Comunque, cinema e fumetto sono da sempre i miei

grandi amori e mi ritengo molto fortunato ad essere riuscito a fare qualcosa di buono in entrambe

i campi. Da dove sono nate queste passioni? Non saprei... direi che le ho nel sangue... Compravo i

fumetti ancora prima di aver imparato a leggere e guardavo i film horror anche se mi facevano una

paura folle...

 

 

 

 

MANIFESTO 0:

Hai qualche progetto futuro in mente?

 

ANDREA CAVALETTO:

Parecchi... Ci sono alcuni film basati su mie sceneggiature che ora sono in post produzione, mentre ne sto già scrivendo altri. E per quanto riguarda i fumetti, continuo a scrivere per la SERGIO BONELLI EDITORE e intanto porto avanti altri progetti miei che in futuro spero vedranno la luce.

 

 

 

 

MANIFESTO 0:

Cosa ne pensi delle maestranze della nuova generazione cinematografica?

 

ANDREA CAVALETTO:

Secondo me si dovrebbe essere coraggiosi e provare a dare fiducia ai giovani con idee e voglia di fare, anche perché in giro ce ne sono tanti... Certo, il denaro è poco e c'è la crisi, ma queste non devono essere usate come scuse. Anzi, deve essere un incentivo a indirizzare gli sforzi produttivi su progetti interessanti.

 

 

 

Collaborazioni: 

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