Produzione: It. 1995
Genere: Documentario
Durata: 15'
Realizzazione video: Bernardo Iovene
Con il supporto tecnico di: Syncro produzioni
Trama:
Bologna, Marzo 1995. 50°della resistenza e della guerra di Liberazione. Sull’altopiano cambiano i suoni, e i rumori. Il silenzio è soltanto quello degli uomini, sterminati da altri uomini, cinquant’anni fa.
Ma neppure una goccia di quel sangue…soltanto delle ombre, perchè la troppa pioggia ha cancellato ogni memoria e resta sotanto questa insopportabile noia, e il gelo…
Recensione:
Il fascismo torna al potere, inizia l'era di Berlusconi e un'emozione ribolle dentro la sinistra. A Milano il 25
aprile di qualche anno fa avviene una manifestazione: l'aula è piena zeppa di giovani, che cercano di capire
cosa sta succedendo e che chiedono cos'era stato il fascismo, ma i compagni più vecchi non sono in grado
di spiegare ciò che viene chiesto. Presi da questa impotenza tentano di dare un senso alla giornata e
partono per il Marzabotto che colpisce per l'immenso silenzio e fa pensare a quante persone perirono al
centro di quegli antichi scontri di cui non esiste documentazione. Vi erano fascisti locali vestiti da SS:
emiliani che permisero il passaggio di notizie che causarono questa strage che non solo ha provocato uno
scontro militare, ma ha distrutto una cultura, facendo pagare agli innocenti con la propria vita la loro libertà
come partigiani, come uomini e donne italiani non fascisti.
In questo posto erano tutti coinvolti, non vi era cittadino con non avesse almeno un famigliare implicato: la
Brigata Stella Rossa era formata da persone semplici, contadini che avevano il sostegno di tutti. Un sindacato
forte, cosciente dei rischi che era pronto a correre: alla sera nelle case dei contadini non si giocava a carte,
ma si discuteva dell'organizzazione, di come risolvere i problemi per la difesa e la resistenza. Il sabotaggio
era una via estrema, ma necessaria, come il colore della loro bandiera: rosso, ma di quello più avanzato,
della sinistra socialista pronta a ostacolare i tiranni che volevano impadronirsi delle sue terre, pronta a
mantenere vivo l'odio contro i tedeschi, mentre la paura di una guerra e di un nuovo massacro ancora
scorreva nelle vene..
Sul loro petto dopo la guerra si ritrovarono 4 medaglie d'oro e 8 d'argento, ma non è il valore militare la caratteristica che raggruppa questi partigiani superstiti, ma bensì la consapevolezza che le proprie idee sono una dote da non dimenticare mai.
Film disponibile direttamente su:
DALLE BELLE CITTA' DATE AL NEMICO
Collaborazioni:
Se anche tu vuoi collaborare con Manifesto 0 o chiedere la pubblicazione di un qualsiasi contenuto inerente scrivici a Emme0Mzero@gmail.com
Tag più frequenti:
© 2012 - 2017 by Manifesto Ø