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Produzione: It. 2010

Genere: Documentario
Durata: 95
'

Regia: Filippo Vendemmiati

Soggetto: Filippo Vendemmiati

Sceneggiatura: -

Produttore: Corvino Meda Editore

Fotografia: Marino Cancellari

Suono: -
Scenografia: -

Costumi: -
Trucco: -

Effetti: -

Montaggio: Simone Marchi

Musiche: Valentino Corvino

Cast: -

 

Premi:

 

-

 

 

Trama:

Federico Aldrovandi ha da poco compiuto diciotto anni quando, all’alba del 25 settembre 2005, incontra

una pattuglia della polizia nei pressi dell’ippodromo, a Ferrara. Poche ore più tardi la famiglia apprende

della sua scomparsa. Fra questi due momenti tante domande e molti silenzi: le vicende umane e

giudiziarie legate alla morte.

 

 

Recensione: 

La polizia contro il crimine, quella linea invalicabile delle colpe e delle ragioni. La sofferenza di una

madre, nel ricordare il proprio figlio. Un bombardamento mediatico, dove giornali e tv fanno emergere

versioni diverse dalla realtà. Un legame politico per cui la legge difende l'istituzione, alterando in questo

caso l'opinione pubblica: la polizia non può sbagliare.

Si parla del caso di Federico Aldrovanti, uno scontro con quattro agenti di polizia. Il motivo non è chiaro,

ma è già scandalo e tragedia. La morte di un ragazzo nel settembre 2005.

 

Alcune ore dopo il decesso, la polizia con davanti a sé il corpo senza vita del ragazzo non riferisce ancora nulla ai genitori pur avendo ritrovato il cellulare del giovane su una panchina del parco poco distante. Chiamato sul luogo dell'incidente sarà solo un ispettore della DIGOS, un amico di famiglia e vicino di casa, a dare la notizia ai familiari. In un primo momento sono gli amici della vittima che vengono accusati dell'assassinio venendo catalogati come dei drogati, ma saranno proprio loro a reputare colpevole la polizia dall'accaduto.

I fatti però non tornano, per droga o per un malore, le ferite che riporta il ragazzo non sono del tutto chiare, così parte un'inchiesta. Nel frattempo passato lo scoop i giornali non ne parlano più, ma la madre del ragazzo decide di aprire un blog e in poco tempo quella foto così forte di un ragazzo ucciso diventa l'emblema di una lotta, su internet e nelle manifestazioni.

Le ecchimosi sono compatibili con dei colpi di manganello che però come le auto non sono mai stati analizzati, l'unica cosa sicura è lo schiacciamento del torace del ragazzo che ne ha provocato la morte.

Il silenzio dei poliziotti e una sola e nuova testimonianza, quella di una straniera che ha visto parte dell'accaduto: “Lo prendevano a calci e a manganellate”. Così ecco comparire i primi falsi compiuti da persone all'interno della Questura nel gennaio del 2007, durante il processo che riterrà i poliziotti colpevoli della morte del giovane con una pena di 5 anni. Fatti sconcertanti come le registrazioni di quella mattina interrotte nel momento in cui veniva spiegato nel dettaglio l'accaduto.

Nel 2008 gli agenti parlano davanti ai familiari e alla giustizia, il 6 luglio 2009 una nuova sentenza...

Film disponibile direttamente su:

E' STATO MORTO UN RAGAZZO

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