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Il Cinema nella diaspora sociale

Grazie al MiBACT e all'ANICA arriva ad Amatrice una "sala cinematografica" provvisoria*. Non solo case e appartamenti, ma anche luoghi culturali per riunire i cittadini. Questa, infatti, è un'occasione per i neo-terremotati d'incontrarsi nuovamente condividendo un momento più sereno dell'atipica routine che per assurdo ormai è diventata la normalità.

 

Quando si parla di comunità e terremoto, non si può però non prendere in considerazione L'Aquila che per lo Stato italiano risulta una primogenita del XXI sec. Essendo stata la "prima" si sono sbagliate molte cose, ma dagli errori si può imparare: c'è chi ha capito infatti che un luogo che ha subito una tale catastrofe non riparte solo con la ricostruzione materiale delle singole case e degli appartamenti, ma anche con tutti quegli eventi che tentano di contenere la diaspora sociale avvenuta. Il cinema, come qualsiasi altra arte collettiva, ha il potere di unire le persone sotto un unico tetto. 

 

A dar prova di tutto questo sono stati gli 8 anni post-terremoto che ha vissuto sulla propria pelle il capoluogo abruzzese. Una città che per molto tempo è rimasta vuota: a riempirla erano solo gli operai e i rumori dei cantieri, ma poi man mano le persone hanno tentato di ripopolarla aprendo bar e tornandoci ad abitare. Un complicato processo che continua tuttoggi e che non ha mai smesso di esistere grazie alle speranze e alla voglia di vivere che avevano le persone che, anche illegalmente, hanno battuto i palchi di tutti quei luoghi culturali del centro storico con l'obbiettivo di riunire i cittadini dispersi (nei Progetti CASE e MAP) tramite feste, convegni, musica, cinema, presentazione di libri, teatro, poesia. 

 

Con questo vissuto si può dichiarare senza ombra di dubbio che un'iniziativa del genere non solo aiuta nel suo piccolo Amatrice, ma prima di tutto è un qualcosa che pensa al benessere delle persone, una questione umana che troppo spesso si tende a mettere in secondo piano, ma che risulta importante per la vita stessa di un paese.

 

 

 

 

*Hanno contribuito all'iniziativa anche Rai Cinema, Centro Sperimentale di Cinematografia, Siae, ex cinema Apollo di Milano e Xinhuanet.

 

 

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Redazione

Manifesto 0, 13 aprile 2017

 

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