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Tra i giovani esordienti ci furono degli appassionati che volevano cambiare il cinema e guardavano al

passato per creare qualcosa che potesse andare oltre la commedia e il commerciale: un cinema

d'autore nuovo.

I “Ragazzi con la macchina da presa”, così vennero chiamati quelli come Nanni Moretti, il quale dopo

alcuni cortometraggi in super 8 esordì con IO SONO UN AUTARCHICO (1976), dove iniziò a parlare

delle problematiche giovanili con un tono sarcastico e ironico. Seguirono ECCE BOMBO (1978) e il

surreale SOGNI D'ORO (1981), per poi maturare in una critica più profonda sulla società italiana in

LA MESSA E' FINITA (1985) e PALOMBELLA ROSSA (1989). Negli anni '90 portò il suo stile all'estremo

con CARO DIARIO (1993) e APRILE (1998) fino a raggiungere la piena maturità con LA STANZA DEL

FIGLIO (2001) raccontando senza cadere nel melodrammatico la disperazione dei genitori dopo la

perdita del figlio.

Film particolare fu IL CAIMANO (2006) che parla apertamente di Berlusconi e degli italiani bonaccioni

anche se l'argomento secondo Moretti fa solo da cornice, un film raro visto che ultimamente di film

politici non se ne vedono proprio. Una cosa buffa fu che la RAI lo acquistò poco dopo la sua uscita

nelle sale per un milione o poco più, ma a distanza di anni il film non venne trasmesso fino al 2011:

quella sera in tv il film riscosse un enorme successo.

 

Accanto a Moretti ci fu Daniele Luchetti con DOMANI ACCADRA' (1988), esordio prodotto da Moretti, IL PORTABORSE (1991) film dai toni politici che affronta la corruzione della politica si sente ancora la presenza di Moretti e ARRIVA LA BUFERA (1993) dai toni surreali. Si staccò da Moretti solamente con LA SCUOLA (1995) che andò ad aggiungersi al filone scolastico nato e sviluppatosi in questi ultimi decenni, per raggiungere la maturazione artistica e una continua qualità dei prodotti con MIO FRATELLO E' FIGLIO UNICO (2007), LA NOSTRA VITA (2010), ANNI FELICI (2013).

 

Nel gruppo era presente anche Carlo Mazzacurati che esordì con NOTTE ITALIANA (1987), prodotto sempre da Moretti con la Sacher Film. Nel 1994 Mazzacurati insieme a Moretti, Lucchetti e altri 6 registi si unirono per un mediometraggio dalla visione pessimistica e molto critica nel confronti della politica berlusconiana, diretto a far ragionare gli italiani sulla situazione politica italiane, ma che non riscontrò il successo sperato. Il film in questione fu un raro esempio di instant film poetico: L'UNICO PAESE AL MONDO (1994).

 

Altri che seguirono la filosofia di Moretti sono Giuseppe Piccioni, Duccio Camerini, Felice Farina, Vito Zagarrio, Andrea Molaioli con IL GIOIELLINO (2011) un'analisi sulla grande crisi finanziaria globale, Giuseppe Bertolucci che ramifica la sua filmografia in commedie psicologiche e film cabarettistici, Silvio Soldini arriva con una propria comicità in PANE E TULIPANI (2000), Francesco Laudadio che parla di problematiche attuali come in GROG (1982) e in FATTO SU MISURA (1984) che affronta il tema della fecondazione artificiale, Enzo Monteleone con il docu-film LA VERA VITA DI ANTONIO H (1994) e il buon film di guerra EL ALAMEIN (2002) che racconta un

pezzo della nostra storia lontano dallo stereotipo hollywoodiano e molto più vero, Riccardo Milani con il particolare LA GUERRA DEGLI ANTONIO (1999) originale storia di quattro punk abruzzesi, Davide Ferrario che realizzò il grottesco surreale ANIME FIAMMEGGIANTI (1994) e DOPO MEZZANOTTE (2004) interamente girato in digitale all'interno del Museo Nazionale del Cinema di Torino, Corpuccio, Gaudioso e Nunziata quest'ultimi tre solo con il film IL CARICATORE (1996) una commedia in bianco e nero.

 

A distanza di qualche anno non si sente più parlare di certi bravi e talentuosi registi, mentre la commedia continua la sua dittatura e il resto affievolisce, anche se il cinema resiste e riesce ad ottenere una nuova visibilità all'estero. Alcuni esempi li possiamo trovare in: ZORA LA VAMPIRA (Manietti Bros, 2000) una sorta di parodia del filone vampiristico, DUE VOLTE NELLA VITA (Emanuela Giordano, 1998) che per 3/4 in b/n si sviluppa all'interno di un manicomio, TUTTA LA CONOSCENZA DEL MONDO (Eros Puglielli, 2001), ABISSINIA (Francesco Martinotti, 1993) esordio dalle sfumature noir e la commedia dal sapore pulp BLEK GIEK (Enrico Caria, 2001).

 

A rivoluzionare il fotoromanzo e le "schifezzuole televisive" ci pensarono

Ciprì e Maresco con il loro esordio LO ZIO DI BROOKLIN (1995) un film

che o lo si ama o lo si odia: unico, estremo, imprevedibile, sconnesso.

Continuarono con TOTO' CHE VISSE DUE VOLTE (1998) il quale appena

venne terminato già gli venne negato il visto censura per il forte senso

nietzschiano che l'opera contiene, il mockumentary IL RITORNO DI

CAGLIOSTRO (2003) e COME INGUAIAMMO IL CINEMA ITALIANO (2004)

un sincero omaggio a quello che sono stati Franco e Ciccio. Non si fecero

sentire solo al cinema ma anche in tv con il memorabile CINICO TV

(1989-1996).

 

Ugualmente provocatori con un tocco di commedia classica furono

ESCORIANDOLI (Antonio Rezza e Flavia Mastrella, 1996) interessante per

la tecnica degli episodi concatenati, STRANE STORIE-RACCONTI DI FINE

SECOLO (Sandro Baldoni, 1994) che racconta in modo molto ironico la vita moderna fatta di contraddizioni e mostruosità, IL CIELO E' SEMPRE PIU' BLU (Antonello Grimaldi, 1996) mosaico metropolitano della Roma contemporanea, LA LINGUA DEL SANTO (Carlo Mazzacurati, 2000) tratto da un fatto di cronaca, MIO COGNATO (Alessandro Piva, 2003), IL SEGRETO DEL SUCCESSO (Massimo Martelli, 2003) che vuole rappresentare il mondo dello spettacolo comico degli ultimi due decenni, IN PRINCIPIO ERANO LE MUTANDE (Anna Negri, 1999) spigliata commedia femminile, SANTA MARADONA (Mario Ponti, 2001) i cui personaggi sono pieni di contraddizioni e infine Paolo Virzì con LA BELLA VITA (1994) esordio amaro, OVOSODO (1997) commedia incentrata sull'adolescenza e MY NAME IS TANINO (2002) omaggio al cinema british.

 

Un caso a sé fu Gabriele Muccino di certo partito bene con COME TE NESSUNO MAI (1999) che tratta il tema dell'adolescenza e riscuote un buon successo, ma raggiunta l'approvazione, con la convinzione di produrre film validi e con l'accusa agli italiani di non capire niente se ne va all'estero: in realtà anche se non ha tutti i torti si è dimenticato che la presunzione a volte può portare a risultati alquanto negativi.

 

La cosa interessante da osservare è che più o meno i grandi registi sono tutti scomparsi e chi rimane è senza voglia né fiducia. Fatta eccezione per qualche rarità, chiuso nel proprio individualismo non riescono a cambiare le cose.

 

 

 

Redazione

Manifesto 0, 2012

 

IL FENOMENO MORETTI

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