Interesse culturale? Tanti auguri!
A pochi giorni dalla fine del 2013 si tirano le somme di quello che è stato quest'anno cinematografico. Si vorrebbe partire in modo positivo, tralasciando le cose negative che ci si tira appresso ma viene quasi immancabile il botto finale da parte di qualcuno a cui piace tirare i petardi addosso ai cani. Giunge ai nostri occhi un articolo che inizia così:
“In sala da giovedì 19 dicembre Indovina chi viene a Natale? di Fausto Brizzi, film di interesse culturale prodotto da Medusa Film e Wildside.
Natale. Quel magico momento in cui ci si sente più buoni, si cantano canzoncine tradizionali, si regalano doni ai bambini, e si commette sempre quel piccolo, immenso, catastrofico errore, di invitare tutta la propria famiglia per il gran cenone…”
Forse quel solo piccolo, immenso, catastrofico errore si ritrova invece in queste poche righe, perché ci si chiede come possa un film del genere essere davvero preso come di interesse culturale, allora si prova a rileggere meglio e subito si evidenzia il nome Medusa Film e forse non ci vuole nemmeno tanto per capire come quell'ennesima commedia italiota sia riuscita a diventare di interesse culturale. Battaglie e
festival vinti, nomination all'Oscar e un cinema che vuole rinascere, qualcosa che diventa inutile quando ci si rende conto che tutto ciò viene messo da parte per lasciare spazio a un film che verrà dimenticato come gli altri suoi simili già fra qualche mese. Ancora vergogna, non tanto per un sperperamento di soldi a cui ormai l'Italia è abituata in tutti i settori, ma se si prova a pensare solo per un secondo che un filmetto natalizio al di là di tutto viene associato alla parola cultura viene da chiedersi se è questa la cultura italiana, il Paese dell'arte e dei paesaggi che tanti ammirano. Certo non siamo mondani della città capitolina né collezioniamo quadri in una stanza segreta e forse sì siamo quei soliti coatti e magnaccioni che si ritrovano a Natale insieme ai parenti serpenti, ma quei continui sketch e battute scritti e detti sulla falsariga di opere
bistecca, girate e rigirate sulla piastra affievoliscono la realtà italiana. I motivi che spingono ad andare al cinema sono dei più variegati ma ciò che preoccupa è quella parola, cultura, cultura cinematografica, vedere la realtà italiana di oggi con uno sguardo proprio e non basandoci su i soliti noti stereotipi. Tanti nomi di autori nel passato e nel presente hanno mostrato la realtà in modo crudo, in modo tagliente, in modo comico/amaro ma avevano un proprio stile, mentre oggi la realtà mostrata è solo una fila di schermi bianchi di cui non si vede la fine e a malapena l'inizio. Quello che ci manca veramente e che forse abbiamo perso è la cultura cinematografica, se solo fossimo a conoscenza di quei vecchi autori e dei loro film ci accorgeremmo di quanto è vuota ora la nostra cinematografia e di quanto vuoti siamo noi. Il tassello mancante è proprio questo: l'interesse cinematografico, un interesse culturale che dovrebbe essere racchiuso in film con un proprio contenuto invece di disperdersi nelle onde di un mare di futili commedie.
Di Von Chanelly
Manifesto 0, 25 Dicembre 2013
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