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Italo Pacchioni

Nato a Mirandola il 29 marzo 1872 Italo Pacchioni fu fotografo e pioniere del cinema italiano in quanto inventore di una macchina da presa e di proiezione simile a quella dei fratelli Lumière.

 

Nel 1896 assistette a Parigi a una delle prime proiezioni pubbliche e preso nota del funzionamento dettagliato del cinematografo e procuratosi alcuni materiali fondamentali per la costruzione del macchinario che in Italia non si sarebbero mai trovati ne costruì uno in patria con l'aiuto del fratello Enrico e del meccanico Veronelli. Il macchinario differiva per alcuni aspetti tecnici da quello dei Lumière e inizialmente ci furono dei problemi a livello di pellicola, ma ciò non scoraggiò i tre che riuscirono a risolvere ben presto il problema ricorrendo alla stampa e alla correzione delle giunture che modificate diedero la possibilità di far scorrere la pellicola senza problemi. Pacchioni una volta terminata l'invenzione partì dalla sua città Natale (31 ottobre 1896) e girò tutta Italia insieme a due soci, Rinaldi e Ronzoni, proponendo spettacoli da 45 minuti, un tempo superiore a quello dei fratelli francesi i cui spettacoli duravano 25 minuti. I suoi spettacoli vedevano inclusi dai 10 ai 20 film e il commento sonoro era costituito da gruppi musicali improvvisati e i titoli che erano totalmente assenti dalle pellicole venivano urlati dalla cabina di proiezione. Alcuni anni più tardi, nel 1902, abbandonò l'attività cinematografica per dedicarsi alla fotografia e aprì uno studio fotografico a Milano e successivamente uno anche a Busto Arsizio e un'altro ad Abbiategrasso. Da sempre Pacchioni fu un appassionato di fotografia, fu proprio grazie all'idea di mettere in movimento 

 

 

delle immagini che lo spinse a inventare il suo macchinario. Una vivida testimonianza di ciò sono le cronofotografie fatte in anni precedenti il cui procedimento consisteva nel fotografare soggetti in movimento in tempi molto brevi così da dare l'impressione  del movimento.
Nel 1935 la Direzione Generale della Cinematografia stava organizzando uno spettacolo celebrativo in occasione dei quarant'anni dalla nascita del cinema e il nipote di Pacchioni decise di inviare segretamente alcune pellicole fatte dallo zio. Quello che ne risultò fu un grandissimo successo, Pacchioni venne onorato ed esaltato ma come spesso accade in questo settore bastano un paio d'anni per essere dimenticati. Solo negli anni '50 un decennio dopo la sua morte avvenuta a Milano l'11 luglio del 1940 verrà ricordato nuovamente e citato nei primi manuali di cinema.

L'importanza della sua figura è fondamentale per il compimento dei primi passi del cinema italiano e i film realizzati da lui molto spesso sono testimonianze di ciò che accadde in quegli anni, sono fonti di grande, innegabile e autentico valore storico, si veda il funerale di Giuseppe Verdi (1901).

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