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Produzione: It. 2013

Genere: Thriller
Durata: 30 min

Regia: Roberto D'Antona

Soggetto: Roberto D'Antona

Sceneggiatura: Eros D'Antona

Fotografia: Roberto D'Antona

Montaggio: Roberto D'Antona

Musiche: Andrea Pinna, Olsi Baba

Costumi: Ylenia Piccinni

Trucco: Paola Laneve

​Scenografie: Michele Friuli

Cast: Michele Friuli, Roberto D'Antona, Gianluca busco, Mirko D'Antona, Alessia Cardea, Debora Muscoso, Gionata Russo.



JOHNNY, the Web Series

Recensione di Biagio Giordano

Uscirà a breve, prima in TV e poi sul web, una serie di 5 film gialli-thriller intitolata JOHNNY, diretta dal giovane Roberto D'Antona. Sono cortometraggi a produzione italiana, talmente curati da far invidia a diversi direttori dei canali Rai e Mediaset.

I filmati brillano per diversi aspetti, tra cui la fotografia su cui occorre soffermarsi, essa non appare mai trascurata o banalizzata,  in ogni fase dei film è infatti sempre di ottima fattura tanto da non dare mai l’idea  che i cortometraggi in cui essa è racchiusa appartengano per forma a un telefilm tradizionale. Le immagini dei film realizzate nel loro linguaggio più specifico sono sempre molto studiate nei particolari  dando l’impressione allo spettatore di essere dentro lo schermo: in un certo senso sbattuto e stordito piacevolmente tra  profondità di campo disparate: a multi riprese angolari del soggetto, come accade normalmente in un classico film d’azione americano a lungometraggio, realizzato con un grosso badge.
Da sottolineare inoltre la recitazione, che stupisce per disinvoltura, spontaneità  e bravura degli attori, diretti in modo magistrale in ogni  scena da Roberto D’Antona, un regista in grado, soprattutto nei momenti di maggior drammatizzazione, di dare un’ulteriore spinta alla pulsione che anima il dramma di ciascun personaggio sconfinandola dalla finzione pura  verso una elevazione  più  alta:  potenziandola attraverso  l’effetto  dell’immedesimazione che l’attore, sotto la sua influenza, riesce ad avere con il reale dei propri ricordi più angosciosi.
 

D’Antona, che come ogni regista si gioca il valore del film mettendosi in gioco sul banco d’esame che richiede la riuscita in verosimiglianza della drammatizzazione dell’opera filmica, supera brillantemente la prova facendo ben sperare per il futuro del cinema italiano. 
I suoi film di questa serie  splendono anche di verosimiglianza  con il reale di tutti i giorni  prendendolo in considerazione da diverse sfaccettature,  rappresentando gli accadimenti più straordinari a 360°, in modi che fan scuotere fortemente l’animo umano dello spettatore: sia per i dolori angosciosi che i film provocano sia per le indignazioni più potenti che essi suscitano ma anche per la soddisfazione che certi risultati della giustizia producono in certe fasi della narrazione.
Buona la regia anche nel creare l’azione, soprattutto perché essa appare credibile e molto attenta ai dettagli del linguaggio visivo. Quest’ultimo è preso nella difficile particolarità del rappresentare coerentemente il forte movimento del gioco degli incastri aspirante all’armonia che dà forme di piacere dopo il passaggio provocatorio,  gioco per il quale è   necessario aggiungere una emozione da suspense nei punti salienti,  cosa per niente facile, soprattutto per  la difficoltà a dare originalità alle scene-suspense: immensa è stata infatti la produzione mondiale cinematografica con scene di apprensione e  trepidazione legate a questo genere di film. D’Antona nonostante ciò riesce a fare lo stesso una serie filmica ricca di codici visivi originali aspirando quindi ad essere di fatto un futuro regista autoriale.

 

 

La sceneggiatura è di alto livello letterario, creatrice di ingranaggi narrativi assai calibrati  che danno agli intrecci-nodi possibilità di soluzioni improvvise e diverse, spesso del tutto inaspettate. Una sceneggiatura messa in campo con grande sicurezza ed efficace articolazione a sfondo comunicativo della fotografia,  quest’ultima appare sempre poco programmata,  dando l’impressione di essere composta soprattutto durante il periodo del ciak: nel quale avvengono  appunto invenzioni sul momento, studiate e dettagliate, ricche di  pregio estetico che migliorano notevolmente il livello qualitativo d’insieme dell’opera filmica in serie.

La narrazione, alla luce di queste specifiche premesse tecniche e culturali che appaiono ben rispettate, suscita quindi nell’insieme curiosità, suspense, tensioni di forte impatto emotivo.
Gli episodi e i film nei loro contenuti più vivi rispecchiano realtà problematiche del nostro paese, note da tempo e sempre  di forte attualità, tra cui spicca la questione dell’inquietudine che anima, a volte violentemente, gli immigrati extracomunitari, che pur essendo presenti da tanti anni in Italia vivono  ancora spesso  ai margini del nostro sistema sociale, quello  più garantito, andando incontro oggettivamente a forme di criminalità sempre più diffuse che minaccino il benessere di tutti.
Da evidenziare infine i profili psicologici dei personaggi, che pur non essendo molto dettagliati riescono lo stesso a dare allo spettatore una forte sensazione di conoscenza degli aspetti essenziali del carattere dei protagonisti e della psicologia che li sfumano, ciò in virtù di una buona sintesi analitica presente nella sceneggiatura e nel campo delle riprese,  espressa efficacemente sia verbalmente che visivamente.

EPISODI

 

Ep. 1    Jonny - Un nuovo amico       
Ep. 2    La storia si ripete                             
Ep. 3    Disperazione                       
Ep. 4    Flashback                             
Ep. 5    La verità nascosta              

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