MANIFESTO 0:
L'anno scorso, se pur a fatica e con spazi ristretti, alcuni film di genere italiani sono riusciti ad uscire nelle sale compreso il tuo THE BUTTERFLY ROOM. Pensi che sia un passo positivo e che quest'anno si ripeterà?
JONATHAN ZARANTONELLO:
Certo che è un passo positivo, ma temo che nessuno di quei film abbia neppure recuperato i costi di produzione, se non di distribuzione, per cui temo non ci sarà alcuna evoluzione.
Se si ripeterà, sarà nuovamente per la forza di volontà dei registi, non perché ci sia un mercato vero.
MANIFESTO 0:
Nel tuo THE BUTTERLY ROOM c'è stata la straordinaria partecipazione di Barbara Steele dopo anni che non faceva un film horror italiano. Hai deciso di chiamarla proprio perché ha un legame significativo con il cinema horror italiano del passato? E' stata da subito disponibile?
JONATHAN ZARANTONELLO:
È una delle poche donne al mondo che a quell’età abbia ancora tutta quell’energia e la capacità di interpretare con la sua intensità un personaggio malvagio e vigoroso come Ann di Butterfly Room!
Ho chiacchierato a lungo con Barbara del film e del suo ruolo e abbiamo lavorato assieme alla sceneggiatura per renderla ancora più appropriata alla regina del Gotico.
MANIFESTO 0:
Sempre parlando del cast di questo tuo ultimo film, molti attori provengono da successi
horror americani la cui carriera però non è stata così attiva fino a oggi. La tua scelta ha voluto
essere una sorta di omaggio?
JONATHAN ZARANTONELLO:
Sì, ma un omaggio che hanno fatto loro a me, vederli nel piccolo monitor sul set e poter dire
“action” e “stop” è stato come entrare in uno dei film horror degli anni 80, con i quali sono
cresciuto.
MANIFESTO 0:
Medley, il tuo esordio, un horror comico girato nel 2000 e distribuito per la prima volta prima su internet e poi in sala dalla statunitense Troma. Com'è successo che dei distributori americani si siano interessati a un esordio italiano?
JONATHAN ZARANTONELLO:
Gli ho mandato un vhs (sì, era il 1999…), a loro il film è piaciuto e hanno deciso di distribuirlo.
In alcuni paesi funziona così!!!
MANIFESTO 0:
Dopo gli studi qui in Italia ti sei trasferito negli USA. Molti giovani italiani cercano il
cinema all'estero, alcuni tornano, altri no. A oggi in base alla tua esperienza che tipo di testimonianza potresti dare a chi è indeciso se andare o meno all'estero a studiare/fare cinema?
JONATHAN ZARANTONELLO:
Di andarsene il più in fretta possibile, senza guardarsi indietro. In Italia non c’è speranza e dopo la libertà, la salute, la speranza è ciò che dà dignità ad una persona. Vivere lavorando a progetti nei quali non si crede, essendo sfruttati e non venendo mai pagati, sopportando che il merito e la passione vengano calpestati ogni giorno, è vivere senza dignità. Ci sono paesi civili nei quali tutto ciò non accade!
MANIFESTO 0:
Da quest'anno la pellicola sparisce definitivamente dalle sale, una scelta imposta soprattutto dall'industria hollywoodiana. Con il digitale diminuiscono parecchi costi anche se per il momento molte sale hanno problemi nel passaggio alla digitalizzazione. E' anche vero che però son sempre più le persone che iniziano a collezionare super8 o che decidono di usare ancora la pellicola per le fotografie in quanto le possibilità che ti dava la vecchia grana oggi anche se si cercano di riprodurre quegli effetti in post non saranno mai come quelli di una volta. Come vedi questo tipo di cambiamento?
JONATHAN ZARANTONELLO:
Positivo! Sono costi inferiori soprattutto per gli indipendenti, a Hollywood girare con la Red, o con il 35mm non influisce molto sul budget da 100 milioni.
Le immagini che cattura la Red (e altri apparecchi simili) sono seppure diverse dal 35mm, di sicuro non inferiori. Sono contento di aver fatto esperienza su tutti i supporti (8, 16 e 35), ma non tornerò mai alla pellicola.
MANIFESTO 0:
Continuerai con l'horror o il tuo prossimo progetto tenderà su un versante diverso?
JONATHAN ZARANTONELLO:
Semper fidelis all’horror, in tutte le sue sfumature.
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