Marco Tessarolo
Marco Tessarolo nasce a Trieste nel 1978 e nella sua carriera ha realizzato numerosi spot e corti cinematografici e ha curato la fotografia di diverse produzioni filmiche. Dato il suo talento è stato vincitore del BFI London Film Festival nel 2009 ed è arrivato al secondo posto nel 2010. Vincitore anche del TP 2010 e del TP 2012, premio nazionale dei Pubblicitari Professionisti Italiani e si posiziona al secondo posto al Cannes Lions nel 2011. E' arrivato finalista al NewYork Tribeca FIlm Festival, al Shanghai Film Festival, al New Horizons Film Festival e al Barcelona World Congress. In questi anni si è diviso tra
l'Italia e Londra.
MANIFESTO 0: Marco, tu sei un giovane Film Maker italiano che lavora all'estero e qualche volta torna in Italia. Il motivo per cui sei andato a Londra è legato alla situazione del sistema cinematografico italiano?
MARCO TESSAROLO: La motivazione è legata non solo alla situazione del comparto cinematografico in Italia ma anche ad una attenta lettura delle condizioni lavorative con cui tutti siamo costretti a convivere.
MANIFESTO 0: Hai lavorato sia come fotografo che come regista e in entrambi i casi hai notato molta professionalità da parte delle modelle o del cast, cosa che qui in Italia non hai ancora riscontrato. Vuoi parlarcene?
MARCO TESSAROLO: Nella mia esperienza personale ho riscontrato una differenza soprattutto nell’atteggiamento mentale delle persone. L’entusiasmo, la disponibilità a collaborare anche senza percepire un compenso ma investendo su se stessi, il gioco di squadra, la
visone d’insieme nel costruire un progetto comune di altro profilo sono caratteristiche che ho avuto la fortuna di trovare oltralpe da parte di professionisti dei settori da te citati. In Italia non ho avuto questo genere di supporto e me ne dispiaccio molto.
MANIFESTO 0: Come saprai Cinecittà quest'estate era in sciopero e alla fine dopo alcuni mesi ha ottenuto quello che i lavoratori chiedevano. Cosa ne pensi di Cinecittà e dell'episodio che è successo?
MARCO TESSAROLO: L’Italia sta perdendo, se non ha già perso, la posizione di prestigio nel mondo che aveva conquistato offrendo qualità e serietà. Credo che bisognerebbe agire in fretta per non disperdere un patrimonio comune che è la cultura del nostro Paese.
MANIFESTO 0: Molto spesso si dà la colpa ai cinepanettoni e si crede che il cinema italiano sia ridotto a commedie e televisione, ma credi che ci sia qualcosa di più profondo sotto?
MARCO TESSAROLO: La colpa non è di cinepanettoni, commedie e televisione. Lo spettatore sceglie cosa vedere. Certamente lo spazio per sperimentare ed offrire qualcosa di diverso di fatto non c’è come del resto non ci sono spazi in cui giovani e meno giovani di talento possano crescere e imparare dai migliori. Non c’è meritocrazia e le possibilità di accesso sono estremamante limitate, non a caso la “fuga di cervelli” è una realtà.
MANIFESTO 0: Tu sei originario di Trieste e quindi conoscerai bene la realtà della FVG Film Commission. Che reazione hai avuto quando hai sentito che avevano tagliato i fondi della Film Commission per darli al turismo? Non ti è sembrato un controsenso?
MARCO TESSAROLO: Smantellare una struttura che funziona bene, che ha dato dimostrazione di saper gestire con professionalità e serietà il proprio operato ed è presente da tempo sul territorio mi è sembrata una mossa assolutamente poco lungimirante.
MANIFESTO 0: Ci parli un po' della realtà che hai potuto toccare personalmente in terra britannica?
MARCO TESSAROLO: Nella mia esperienza la collaborazione che ho ricevuto dai professionisti mi è stata data sulla fiducia nelle mie capacità, sulla serietà e credibilità delle proposte da me presentate e sulla loro certezza a priori della qualità del risultato. Senza tirare fuori un soldo. Credere in un progetto e mettere a disposizione la propria capacità per rischiare di avere successo:
una bella lezione di vita.
MANIFESTO 0: Hai qualche progetto in mente o che stai per terminare?
MARCO TESSAROLO: Ho concluso da poco la realizzazione di un video per una nota azienda che lo esporrà alla Triennale di Milano di quest’anno. Ho avuto la fortuna di incontrare qualche settimana fa il regista Giuseppe Tornatore e spero che possa nascere un’ipotesi di collaborazione con una persona del suo calibro di rara sensibilità e grande esperienza.
MANIFESTO 0: Vedi un possibile cambiamento all'interno del cinema della tua regione d'origine (Friuli Venezia Giulia) o più in generale sul cinema italiano?
MARCO TESSAROLO: Il cambiamento deve nascere in noi, nel nostro modo di pensare e di rapportarci. Noi dobbiamo cambiare. Superando la paura di metterci in gioco. Spingersi oltre la propria “comfort zone”, osare ed essere umili non umiliati dovrebbe essere il nostro obiettivo e forse la nostra visione avrebbe una valenza di ampio respiro. Lo auguro a tutti.
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