Produzione: It. 2014
Genere: Documentario
Durata: 38'
Regia: Maurizio G. Gibertini
Montaggio: Manuela Costa, Maurizio Gibo Gibertini
Produzione: M’ArtE_Officina Multimediale
Trama:
Un racconto lucido, una favola degli anni 2000, che narra che insieme si può resistere, addirittura vincere, contro ciò che é sbagliato. Un intero mondo raccontato in poco più di trenta minuti con passione, mitezza, determinazione.
Un mondo di solidarietà, conflitto e comportamenti etici. Con lo sguardo rivolto verso il futuro.
Recensione:
“Una scuola di vita e di lotta che abbiamo scelto”. Luca Abbà, appartenente al movimento no-tav, caduto
da un traliccio in cui era salito in segno di protesta, è la voce protagonista del documentario “Di Terra, di
Cuore, di TAV”. Non è una lotta solo per un treno, ma per altri problemi sociali e ambientali che
attanagliano il nostro Paese. E' una battaglia la loro fatta per i terreni in cui vivono e che coltivano con il
cuore e con la passione per impedire che la costruzione di una ferrovia per un treno ad alta velocità
possa distruggere tutto quello per cui vivono.
La nascita di progetti paralleli a quello delle proteste no-tav hanno visto ragionamenti e confronti: è
emerso un tessuto sociale che si è mantenuto contro il consumismo e la disgregazione che invece sono
presenti nelle città. Vi è una presa di coscienza, la difesa della propria terra, da parte dei giovani e degli
adulti. Una popolazione pronta ad andare contro i poliziotti, i manganelli e i lacrimogeni per far
rispettare i diritti che lo Stato nega a causa dei propri interessi risposti nella nuova costruzione che i
manifestanti reputano dannosa ai fini dell'ambiente oltre che un'operazione costosa per le tasche di
tutti.
Dopo la disillusione del concetto di Stato, lo scontro che ha provocato oltre che danni fisici anche quelli
psicologici, la rabbia per le violenze subite è cresciuta. Specialmente nei confronti dei poliziotti c'è molto
risentimento in quanto rappresentano la parte nemica: difendono gli interessi dei potenti con la forza,
anche se alla fine dei conti è il loro lavoro. Seguono gli ordini, ma a conti fatti non solo loro i diretti interlocutori del problema. I manifestanti scendono in campo e affrontano i rischi con la propria pelle, mentre i politici si proteggono con la polizia e questo non fa che accrescere il disprezzo nei confronti di chi dovrebbe invece valorizzare la democrazia.
Luca Abbà, come il suo movimento e molte altre associazioni che si muovono contro la privazione dei propri diritti, è un faro di speranza per l'Italia perché insegna che oggi si può ancora lottare per le proprie idee.
Film disponibile direttamente su:
DI TERRA, DI CUORE, DI TAV
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