MANIFESTO Ø

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Trama:

Un ragazzetto vede partire suo padre per la guerra, ne sente la mancanza e vorrebbe essere

con lui, tanto che sogna di andare sul fronte e combattere insieme a lui. Al suo risveglio

prende un decisione: scrive una lettera a sua madre in cui dice che parte per raggiungere suo

padre e se ne va di casa. Dopo un lungo viaggio finalmente rincontra suo padre e con lui va a

combattere, ma la guerra è più cruda e ingiusta di quanto il piccolo garibaldino possa

immaginare...

 

 

Recensione: 

Visto l'effetto provocato da ANIMA SANTA la Cines, come altre case di produzione come la Itala

o la Ambrosio Film, decise di produrre film sociali con fini tragiche, pieni di ingiustizie e di mali,

soprattutto a discapito della donna, dagli intrecci sempre più complessi che videro molto

spesso i bambini protagonisti del dramma come in PICCOLO GARIBALDINO o ne IL TAMBURINO

DI AUSTERLITZ il quale tra l'altro calcò i primi tratti del cinema d'autore. Con PARISINA il

dramma d'amore e di morte fu un'occasione per collegare grandi motivi narrativi con le prime

intenzioni precise di promozione culturale. Riprendendo quest'ultima parte anche PICCOLO GARIBALDINO ne fece ampio ricorso: infatti il film non venne realizzato solo per celebrare (in ritardo) i 100 anni dalla nascita di Garibaldi, ma seguì un processo pedagogico rivolto soprattutto ai giovani che non avendo avuto modo di vivere il risorgimento italiano dovevano essere informati di quanto accaduto. Inoltre in PICCOLO GARIBALDINO il quadro finale è di assoluta importanza per il significato metaforico che vuole trasmettere: sul Pantheon a differenza di quello di Alberini ne LA PRESA DI ROMA che vedeva i padri fondatori come Cavour, Garibaldi, Vittorio Emanuele II posti sopra, qui si inserisce gente comune, volti sconosciuti, persone che con il proprio sudore e il proprio sangue hanno reso possibile l'edificazione del Regno d'Italia. 

 

 

 

 

 

Approfondimenti:

 

Filoteo Alberini

Gli albori del cinema italiano