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The Choice: la scelta

E’ uscito il tanto atteso "The choice" (La scelta), l’ultimo cortometraggio di Annamaria Lorusso, girato a

Novara, disponibile in formato DVD o in formato disco Blu-ray collegandosi sul sito ufficiale.

 

Il corto è un’opera thriller-horror che appare subito assai riuscita, di buon valore empatico e maturità

stilistica. Il film attualmente ha in programma la partecipazione a vari festival del cinema corto, italiani

e internazionali.

Il film ha una potenza di immagine non comune, tale a volte da richiamare tratti scenici di film classici,

come quelli girati da Romero o Carpenter. Ciò è il risultato di una felice combinazione avvenuta nel

lavoro artistico del film tra location, regia, scenografia, sceneggiatura, direzione della fotografia, e

interpretazione, quest’ultima veramente straordinaria con Roberto D'Antona, Annamaria Lorusso e

Michael Segal, che tirano tutto il cast verso una prova maiuscola.

 

Gli intrecci e l’intelaiatura letteraria, curatissimi, accordano i diversi linguaggi artistici che attraversano il

film, portandoli ad esprimersi come corde di un pianoforte diretto da un maestro, essi trasmettono una

musicalità pulsionale di pregio strettamente cinematografico, ricca di contrasti tra desiderio e colpa tali

da formare nodi narrativi visivi impregnati di carne e sangue, spirito e sensualità, aspetti indubbiamente

di grande efficacia comunicativa.

 

I nodi di senso tra le azioni e i pensieri dei personaggi costruiti sagacemente nella prima parte del film, pur essendo chiari nella loro formulazione, lasciano un margine di mistero, sopratutto per ciò che oggettivamente non riescono a significare in certe disperate circostanze umane, il loro silenzio ambiguo è un pregio narrativo, incuriosisce, allerta lo spirito più esistenzialista teso a capire situazioni umane, scatena l’immaginario empatico pronto a mettersi nei panni dell’altro per godere con lui, diverte, rende praticamente impossibile indovinare come quei nodi verranno sciolti nel finale.

 

Il film costruisce per lo spettatore uno specchio riflettente ad ampio raggio, in grado di suscitare, attraverso l’apertura dell’inconscio degli spettatori, forti emozioni e turbamenti supplementari legati all’immaginifico soggettivo di chi osserva, qualcosa certamente di tipo identificativo e proiettivo.

 

Questo film è un horror assolutamente da vedere, in grado di aprire con una dolce brutalità, seducente, porte misteriose della memoria più antica dello spettatore rimettendone in

discussione la cifra biografica. Quelle soglie rese fatiscenti dal tempo corrosivo della rimozione racchiudono forme di vitalità compresse.

 

The choice fa precipitare l’inconscio di ciascuno verso zone primarie della storia umana facendole rivivere prepotentemente, naturalmente, per un breve tempo, al riparo dal civile troppo razionale e povero di pulsioni dirette, dove l’istinto appare malato, un civile sempre più estremo che pervade la struttura del nostro Io più cosciente spegnendo ogni fiamma di passione autentica.

 

 

 

Recensione a cura di 

Giordano Biagio

 

 

 

 

Di Giordano Biagio

Manifesto 0,  25 ottobre 2015

 

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