MANIFESTO Ø

Valentino Orsini, nato a Pisa il 19 gennaio 1927, è stato un regista italiano.

 

Dapprima scultore, scenografo teatrale e critico cinematografico approda al cinema nel 1954 dirigendo assieme ai fratelli Taviani alcuni documentari fino al 1962 anno in cui collaborano al primo film di finzione UN UOMO DA BRUCIARE a cui segue I FUORILEGGE DEL MATRIMONIO.

 

Nel 1960 aiuta Joris Ivens nel film L'ITALIA NON E' UN PAESE POVERO, andato perduto per anni. Con queste basi da cinema di denuncia nel 1969 dirige da solo I DANNATI DELLA TERRA, ma è col film I CORBARI, realizzato l'anno successivo, che desta attenzione di critica e pubblico.

A dispetto dei suoi pochi film a soggetto (realizza molti documentari in tutto il mondo) Orsini è altamente considerato per il suo ruolo nel rinnovare il cinema italiano negli anni '60 e '70, affrontando argomenti come le lotte contadine in Sicilia, il divorzio, i paesi sottosviluppati. E' stato più volte aggredito e minacciato da gruppi di giovani attivisti politici di destra, a causa del deciso impegno politico e sociale dei suoi film. Ciò lo portò ad isolarsi e a ridurre il suo impegno civile negli ultimi anni della sua vita, anni che trascorse insegnando regia al Centro Sperimentale di Cinematografia.

 

Parallelamente alla produzione di documentari girati in tutto il mondo, negli anni '80 Orsini gira altre tre pellicole di finzione sempre di carattere politico: UOMINI NO (1980) e FIGLIO MIO, INFINITAMENTE CARO (1985) gli danno rispettivamente modo di riesaminare le vicende belliche e di descrivere il drammatico rapporto fra un padre e il figlio tossicodipendente.

 

Valentino Orsini rimane un autore anomalo e anticonformista, che fece del sentimento tragico della vita la radice del suo cinema politico, marcatamente ideologico, mai didascalico, costantemente aperto a una sperimentazione linguistica che tralascia qualsiasi astrazione estetica e si mette invece alla ricerca di un'espressività inquieta e drammatica.

 

Muore a Cerviteri il 27 gennaio 2001.