Lucio D'Ambra
Nato a Roma il 1° novembre 1880, Lucio D'ambra è stato giornalista e drammaturgo ma è per lo più conosciuto come produttore e autore di soggetti e sceneggiature cinematografici.
Mentre le comiche finali in Italia diventavano una specie di commedia sofisticata, D'Ambra intraprende un percorso a sé: le commedia che realizza strizzano l'occhio alla pochade francese e all'operetta viennese, tanto che alcuni critici di allora lo definirono prima il Goldoni e poi il predecessore di Lubitsch della commedia italiana di inizio secolo. Da quest'ultimo appellativo bisogna riconoscere che Lubitsch e D'Ambra avevano molto in comune dall'analogia degli ambienti e dei personaggi ai toni brillanti delle loro commedie. Un regista originale che sapeva produrre il fantastico in una cinematografia di lusso, con ambienti raffinati ed eleganti, dove le linee architettoniche creano uno spazio di ampio respiro per poi venir riempite di cose moderne, Un regista poetico, vigile anche nel più piccolo particolare, dai vestiti delle
donne ai loro gesti spontanei che esprimono la pura eleganza femminile. Tra le sue opere più famose possiamo trovare IL MARITO CHE GETTO' LA MOGLIE DALLA FINESTRA, MIMI IL FIORE DEL PORTO, L'ILLUSTRE ATTRICE CICALA FORMICA e l'ormai irrecuperabile IL RE, LE TORRI, L'ALFIERE. Insieme ad Augusto Genina fu uno dei pochi che riuscirono ad inventare storie nuove pari a quelle internazionali, mischiando melodramma e avventura.
Muore a Roma il 31 dicembre 1939.
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