MANIFESTO Ø

Laura Antonelli

Laura Antonelli, nome d'arte di Laura Antonaz, nata a Pola il 28 novembre, è stata un'attrice italiana che ha affrontato diversi generi cinematografici, dal film d'autore al dramma, al cinema d'evasione e alla commedia sexy all'italiana, con la quale ottiene notorietà e successo come protagonista sensuale nei film di Salvatore Samperi.

A causa dell'esodo istriano, Laura Antonelli, è costretta a trasferirsi a Roma dove, dopo aver girato alcuni Caroselli per la Coca Cola e posato per numerosi fotoromanzi diffusi anche all'estero, esordisce nel cinema con piccoli ruoli in vari film degli anni '60.

La prima parte recitativa importante le viene offerta nel 1969 dal regista Massimo Dallamano che la seleziona come protagonista di VENERE IN PELLICCIA, film ispirato al romanzo di Leopold von Sacher Masoch, ma l'occasione sfuma per via dell'applicazione di una severa censura che blocca l'uscita del film,

che viene riproposto sei anni più tardi con il titolo LE MALIZIE DI VENERE.

La vera notorietà e il successo arrivano nel 1971 quando la Antonelli recita la parte della moglie del violoncellista ne IL MERLO MASCHIO, primo film erotico in cui l'attrice lavora, diretto da Pasquale Festa Campanile.

Nel 1973 interpreta il ruolo di una sensuale cameriera in MALIZIA di Salvatore Samperi che incassa la cifra di 6 miliardi di lire, divenendo un vero cult movie ed entrando nell'immaginario erotico degli spettatori, innalzando l'attrice a "icona sexy" italiana: con la sua partecipazione al film la Antonelli ottenne il Nastro d'argento alla migliore attrice protagonista, conferitole dal SNGCI (Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani) e il Globo d'oro alla miglior attrice rivelazione, premio della stampa estera.

In seguito la Antonelli alterna interpretazioni in film d'autore come SESSOMATTO (1973) di Dino Risi e MIO DIO, COME SONO CADUTA IN BASSO! (1974) di Luigi Comencini (per il quale vinse un secondo Globo d'oro), a film interamente scritti per la sua figura di attrice come DIVINA CREATURA (1975) di Giuseppe Patroni Griffi nel quale la Antonelli interpreta una scena di nudo integrale della durata di ben sette minuti, un vero record per l'epoca.

Dal 1976 lavora con registi che rivelano il lato personale dell'attrice fino ad allora nascosto dalla sua prorompente fisicità: L'INNOCENTE (1976) di Luchino Visconti, GRAN BOLLITO (1977) di Mauro Bolognini e PASSIONE D'AMORE di Ettore Scola del 1981, per il quale riceve una candidatura al David di Donatello per la migliore attrice non protagonista.

Per tutti gli anni 1980 lavora in pellicole comiche o erotiche, molte dirette da Samperi, poi la carriera di Laura Antonelli si interrompe a causa dell'uso di droghe e ad un'operazione chirurgica andata male che le deteriora i lineamenti.

Il desiderio di rivedere Laura Antonelli sul grande schermo, dopo le disavventure personali e giudiziarie per i fatti di droga, si concretizza nella realizzazione nel 1991 di MALIZIA 2MILA, séguito della pellicola che l'aveva resa famosa quasi venti anni prima. Il film è ancora una volta diretto da Salvatore Samperi, ma l'operazione commerciale non sortisce l'effetto sperato ed il film si rivela un insuccesso a seguito del quale la Antonelli abbandona definitivamente il mondo del cinema e dello spettacolo.

Laura Antonelli muore d'infarto a Ladispoli il 22 giugno 2015.