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Con l'arrivo degli anni '70 la commedia all'italiana iniziò ad assumere un nuovo volto. Le ultime commedie in "stile classico" furono infatti AMICI MIEI (Mario Monicelli, 1975) che tra le tante risate e una vena malinconia di fondo racconta un'esilerante storia d'amicizia e i due film di Ettore Scola C'ERAVAMO TANTO AMATI (1974) e LA TERRAZZA (1980), bilancio di una generazione.

 

Così oltre alla commedia sexy all'italiana, si formarono altrettanti stili, sottogeneri e filoni che cambiarono il volto della comicità che si era sviluppata tra gli anni '50 e '60 in Italia. Si ricordano quindi:

 

- la commedia brillante e disimpegnata in cui si specializzò Giorgio Capitani che richiese spesso la

  partecipazione dell'attore Enrico Montesano come nell'esilarante BRUCIATI DA COCENTE PASSIONE

  (1976), ARAGOSTA A COLAZIONE (1979), ODIO LE BIONDE (1980). Un contributo arrivò anche da

  Pasquale Festa Campanile in coppia con Johnny Dorelli con DIMMI CHE FAI TUTTO PER ME (1976)    

  dal finale amaro che unisce nel suo percorso ironia, erotismo e malaffari e con COME PERDERE 

  UNA MOGLIE...E TROVARE UN'AMANTE (1978). Un ottimo esempio è anche L'ANATRA ALL'ARANCIA

  (Luciano Salce, 1975).

 

- la commedia dove il sesso fa da padrone e l'attore che sembra più interpretare certi ruoli è Lando Buzzanca: FERMATE IL MONDO... VOGLIO SCENDERE (Giancarlo Cobelli, 1970), HOMO EROTICUS (Marco Vicario, 1978), L'UCCELLO MIGRATORE (Steno, 1972) e IL DOMESTICO (Luigi Filippo D'Amico, 1974) uno dei più grandi successi della stagione.

 

- la commedia con espedienti comici fantascientifici come quelli di Castellano e Pipolo. Il loro esordio avvenne con I MARZIANI HANNO 12 MANI (1964) seguita dalla screenball comedy IL BISBETICO DOMATO (1980), la commedia truffaldina MANI DI VELLUTO (1979), la commedia fantastico naturale MIA MOGLIE E' UNA STREGA (1980), la fiaba principesco-cittadina INNAMORATO PAZZO (1981), il film a episodi incrociati GRAND HOTEL EXCELSIOR (1982).

 

- la commedia che si pone a metà tra quella di costume e il cinema-varietà: il sottovalutato BASTA GUARDARLA (Luciano Salce, 1972), POLVERE DI STELLE (Alberto Sordi, 1973) il cui “Ma 'ndo Hawaii” fu una trovata amata e acclamata da pubblico e critica, TEMPORALE ROSY (Mario Monicelli, 1979) e I NUOVI MOSTRI (Mario Monicelli, Dino Risi ed Ettore Scola, 1977) che segue la linea del primo capitolo.

 

In questo panorama ci furono anche commedia atipiche di nuovi autori come Lina Wertmuller o di registi già affermati come Marco Ferreri

 

La regista romana su questa rotta sviluppò la sua filmografia, dall'esordio I BASILISCHI (1963) al grottesco MIMI' METALLURGICO FERITO NELL'ONORE (1972) insieme a TRAVOLTI DA UN INSOLITO DESTINO NELL'AZZURRO MARE D'AGOSTO (1974) un irriverente scontro tra due indimenticabili personaggi provenienti da classi sociali e ideologie diverse, interpretati da Giancarlo Giannini e Mariangela Melato che in ogni proverbiale singolo dialogo supportano un battibecco infinito ma irresistibile ed esilarante.

 

Film di Ferreri come LA GRANDE ABBUFFATA (1973) e NON TOCCARE LA DONNA BIANCA (1974) sono validi esempi di cinema grottesco.

Il primo è un film metaforico, a tratti nichilista nel contesto e freudiano nella caratterizzazione dei personaggi. Una metafora che denuncia in modo trasversale la società consumista contemporanea, dove l'edonismo che sta alla base di tutto è un buco senza fondo: lo stesso che hanno i protagonisti nello stomaco. Il cibo e il suo rituale sono la causa ma anche l'effetto. Lo stile di Ferreri é evidente e viene enfatizzato dal legame che c'é fra l'uso sempre molto evidente della sessualità e il sesso che qui fanno da spalla al cibo. Apologia a tratti fortemente grotteschi e surrealisti (tipico del suo stile). Il film é ambientato in una villa diroccata, che non è solo una scelta stilistica di grande livello, ma anche una geniale scelta di interpretazione artistica, la quale serve a sottolineare il degrado sociale e del singolo individuo sempre in cerca del piacere, ma mai sazio, il quale finisce con l'esagerare, stanco del piacere frivolo di routine. Oltre alle scene fastidiose emotivamente, l'humour nero, la satira, lo scandalo, il deridere l'insieme fanno da coro ad una melodia malinconia che racchiude una forte tristezza, la tristezza di vivere una vita senza senso dove l'unica soluzione sembrerebbe il suicidio, l'auto-distruzione. Il secondo vira più sul demenziale.

 

Da ricordare assolutamente l'interessante commedia rosa-nera TELEFONI BIANCHI (Dino Risi, 1976) e il film collettivo SIGNORE E SIGNORI, BUONANOTTE (Monicelli, Loy, Age e Scarpelli, Pirro, Magni, Maccari, Scola, Benvenuti, De Bernardi e Comencini, 1976), una commedia sull'avanspettacolo che si ribella alla tv considerata nemico assoluto del cinema.

 

Casi a sè che utilizzavano i tratti tipici della commedia, ma che finivano per mischiarsi con altri generi furono film come il comico/drammatico SENZA FAMIGLIA NULLATENENTI CERCANO AFFETTO (Vittorio Gassman, 1972), l'horror-comico TUTTI DEFUNTI TRANNE I MORTI (Pupi Avati, 1977), il comico-fantascientifico CUORE DI CANE (Alberto Lattuada, 1976), il fantasy-comico CULASTRISCE

NOBILE VENEZIANO (Flavio Mogherini, 1976), il giallo-rosa alla napoletana popolaresco e ciociaro GIALLO NAPOLETANO (Sergio Corbucci, 1979) dove l'immagine di Napoli cambiò radicalmente insieme al giallo ironico LA MAZZETTA (Sergio Corbucci, 1978), il piacevole a tratti sgradevole CASOTTO (Sergio Citti, 1977) e il lavoro seguente DUE PEZZI DI PANE (1979), la chiassosa commedia meridionalista a sfondo erotico-dannunziano MIO DIO, COME SONO CADUTA IN BASSO (Luigi Comencini, 1974) e infine Dino Risi con la trilogia sessuale a episodi di VEDO NUDO (1969), NOI DONNE SIAMO FATTE COSI' (1971) e SESSO MATTO (1973) e il poco decoroso SESSO E VOLENTIERI (1982).

 

 

 

 

 

Redazione

Manifesto 0, 2012

 

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