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DRAMMI SOCIALI, DOCUMENTARIO E SPERIMENTALISMO

Nei primi anni del '900 al cinema oltre al dramma borghese si sviluppò anche il dramma sociale che vide il ruolo di Venezia determinante. Con il finanziamento proveniente dalla Cassa di Risparmio si realizzò per la prima volta un film che trattava un problema sociale: ANIMA SANTA (Almerico Roatto, 1907). Da notare il dominio dello sfondo (le ambientazioni trovano ispirazione dalla letteratura ottocentesca) rispetto all'intreccio che varrà. Visto l'effetto provocato dalla pellicola di Roatto, la Cines, come altre case di produzione come la Itala e la Ambrosio Film, decise di produrre film sociali con fini tragiche, pieni d'ingiustizie e di mali, soprattutto a discapito della donna, dagli intrecci sempre più complessi che videro molto spesso i bambini protagonisti del dramma come in PICCOLO GARIBALDINO  (Mario Caserini, 1909) o ne IL TAMBURINO DI AUSTERLITZ (Cines, 1911) il quale tra l'altro calcò i primi tratti del cinema d'autore. Con PARISINA (Giuseppe De Liguoro, 1907) il dramma d'amore e di morte fu un'occasione per collegare grandi motivi

narrativi con le prime intenzioni precise di promozione culturale. Per esempio PICCOLO GARIBALDINO non venne realizzato solo per celebrare i 100 anni dalla nascita di Garibaldi, ma seguì un processo pedagogico rivolto soprattutto ai giovani che non avendo avuto modo di vivere il risorgimento italiano dovevano essere informati su quanto accaduto. Inoltre nella pellicola il quadro finale è di assoluta importanza per il significato metaforico che vuole trasmettere: sul Pantheon a differenza de LA PRESA DI ROMA (Filoteo Alberini, 1905) che vedeva i padri fondatori come Cavour, Garibaldi, Vittorio Emanuele II posizionati sopra, qui si inserisce gente comune, volti sconosciuti, persone che con il proprio sudore e il proprio sangue hanno reso possibile l'edificazione del Regno d'Italia.

 

Il documentario giocò un ruolo di assoluta importanza nella formazione del linguaggio così come lo sperimentalismo. I maggiori registi che contribuirono alla creazione del cinema del reale furono Giovanni Vitrotti e Roberto Omegna che girarono documentari pubblici (avvenimenti sportivi, comiche, città), scientifici e di guerra dai quali si otterrà una prima forma di propaganda limitando così i movimenti della mdp. Si servì della propaganda anche la produzione napoletana la cui base seguiva scelte ideologiche e culturali. Il documentario ebbe modo di ampliare il suo verismo grazie a movimenti letterari tra cui il filone naturalista e quello verista.

Lo sperimentalismo si concentrò maggiormente sul Cinema Cantato. Non ebbe un grande successo però sono da ricordare l'estrema eleganza e cura nella ricostruzione di scenografie e costumi, oltre che il largo uso della mimica.

Si andava sempre più a sviluppare anche il cinema d'autore grazie ad alcuni autori tra cui Luigi Maggi, Augusto Genina, Mario Caserini, Enrico Guazzoni, primo vero regista italiano.

Redazione

Manifesto 0, 2012

 

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