Il Triennio della Fenice : un discorso strettamente cinematografico
Il triennio si è aperto con una grande vittoria da parte dei Taviani che vincono l'Orso d'oro al Festival di Berlino con CESARE DEVE MORIRE: erano più di vent'anni che degli italiani non lo vincevano. Nelle sale escono alcuni film (DIAZ, ROMANZO DI UNA STRAGE) che riscuotono un forte successo di pubblico e di critica. A Cannes Garrone si aggiudica il Gran Prix Speciale della Giuria. A luglio le maestranze di Cinecittà iniziano lo sciopero che finirà, dopo una lunga battaglia, il 5 dicembre, uscendone vincitori, impedendo così ad Abete lo spreco di cemento. Al festival di Venezia il cinema italiano è molto presente. Rimane il problema delle Film Commission, in grave situazione la FC del Friuli Venezia Giulia.
Nel 2013 Cinecittà cerca di diventare Bene Comune mentre la lotta per tutelare l'eccezione culturale è stata vinta. La RAI al di là dei programmi trash sembra tornare quella di una volta: durante l'anno ha finanziato alcuni film che hanno ottenuto un discreto consenso generale e ha trasmettendo da domenica 9 giugno un ciclo di film d'autore internazionali, finché nuovi scandali non infangano nuovamente il nome della rete. Tensioni anche per le minacce dirette alla Mostra di Venezia come protesta del possibile ribassamento del Tax Credit. A Cannes Paolo Sorrentino riceve 9 min di applausi per LA GRANDE BELLEZZA: sarà solo l'inizio del successo di questo film. Il Leone d'oro se lo aggiudica il documentario SACRO GRA di Gianfranco Rosi. A combattere i soliti film che escono a Natale sono finalmente alcuni esordi provenienti dal cinema indipendente e underground e soprattutto sono film di genere, uno dei tanti è L'ARTE DELLA FELICITA'.
Era il 1989 quando Giuseppe Tornatore conquistò l'ultimo Golden Globe grazie al film NUOVO CINEMA PARADISO, oggi 2014 quell'emozione torna dopo alcuni decenni grazie a Paolo Sorrentino con il suo LA GRANDE BELLEZZA'. La Lega chiede al Ministro Massimo Bray di rievocare il contributo a Paolo Virzì per il film IL CAPITALE UMANO in quanto secondo il leghista Molteni il film "offende e denigra la terra comasca"...
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