MUSICARELLI E FILM STRAPPALACRIME
FILM MUSICALE O MUSICARELLI
Il film musicale fu un genere che face i primi passi all'inizio del '900, ma in Italia non ebbe mai un
vero e proprio sviluppo e con la stagione del fascismo venne dimenticato. Dopo il secondo
conflitto mondiale il genere parve riaffiorare per poi svanire nel 1955 quando il programma televisivo
presentato da Mike Buongiorno “Lascia o Raddoppia” raggiunge una grande popolarità e gli stili di vita e la
cultura stessa iniziano a cambiare a causa della tv che iniziò a dettare legge. Anche se per pochi anni
presero parte ai musicarelli grandi attori come Gina Lollobrigida, Sofia Loren, Marcello Mastroianni, Fosco
Giacchetti, Paolo Stoppa, Armando Francioli, Gabriele Ferzetti, Roldano Lupi doppiati in alcuni casi da
grandi lirici come Gino Bechi e Renata Tebaldi.
CASA RICORDI (Carmine Gallone, 1954) è un sensazionale riassunto di tutta la lirica italiana, ripercorrendo
cento anni di vita delle più famose case di edizioni musicali. Il regista Gallone è considerato il maestro del
genere. Anche Camillo Mastrocinque e Mario Mattoli negli anni '50 provarono a cimentarsi nel così detto
musical all'americana che però divenne più una commedia musicale, non per questo da rinnegare. I titoli
che andrebbero ricordati sono ATTANASIO CAVALLO VANESIO (Camillo Mastrocinque, 1953) e ALVARO
PIUTTOSTO CORSARO (Camillo Mastrocinque, 1954) e COME TE MOVI, TE FULMINO! (Mario Mattoli 1958)
tutte pellicole che vedono protagonista Renato Rascel.
Nel frattempo venne restaurato il filone della canzone e dello sceneggiato napoletano con SUONNO D'AMMORE (Sergio Corbucci, 1955). L'attività produttiva si svolse a Napoli dove gli incassi dimostrarono il successo in tutta la regione Campania, poi l'arrivo del rock and roll
come un fulmine a ciel sereno dagli Stati Uniti cambiò il modo di girare questi film. Si modificò il tipo di musica e lo stereotipo del protagonista: Andriano Celentano incarnò la generazione di allora e insieme a Mina realizzarono un sacco di incassi lavorando in film
come IO BACIO...TU BACI (Piero Vivarelli, 1961) e JUKE-BOX: URLI D'AMORE (Mauro Morassi, 1959). In fondo erano bravi ragazzi che riuscivano a contrariare gli adulti che non compresero questo nuovo genere di musica e di conseguenza preferivano che i loro figli non seguissero questa nuova moda da bad guys, fino all'arrivo di Ettore Maria Fizzarotti che riuscì a inserire negli stessi film canzoni cantante da giovani artisti con autori più apprezzati dagli adulti come Nino Taranto, Dolores Palumbo, Gino Bramieri, Raffaello Pisu. Da ricordare anche RITA LA ZANZARA (Lina Wertmüller, 1966) con Rita Pavone il cui titolo è un richiamo all'episodio “La Zanzara”, un giornale studentesco sequestrato per oscenità alcuni mesi prima e IN GINOCCHIO DA TE (Ettore Maria Fizzarotti, 1964) con Gianni Morandi. Tra i vari cantanti anche Caterina Caselli, Iva Zanicchi, Al Bano, Little Tony, Bobby Solo, Domenico Modugno, Claudio Villa.
MELODRAMMI O FOTOROMANZI
Tra gli anni '40 e '50 si formarono i melodrammi o fotoromanzi chiamati più comunemente film strappalacrime.
Le storie raccontavano di amanti che non riuscivano nella loro relazione per colpa delle avversità sociali, dove
le donne erano costrette a soffrire, ma dopo che tutti i personaggi avevano superato ogni ostacolo il film
terminava con il lieto fine dove gli amanti potevano finalmente amarsi liberamente e i buoni vincevano sui
cattivi.
Il grande successo ottenuto tra il pubblico di questo genere ispirò le telenovelas sudamericane. Il maestro
incontrastato del genere fu Raffaello Matarazzo. Gli attori simbolo del genere furono Amedeo Nazzari e
Yvonne Sanson che lavorarono in film come CATENE (Raffaello Matarazzo, 1949), I FIGLI DI NESSUNO
(Raffaello Matarazzo, 1951), CHI E' SENZA PECCATO (Raffaello Matarazzo, 1952).
Il film che superò il miliardo di lire d'incassi fu ANNA (Alberto Lattuada, 1951) con Silvana Mangano.
Matarazzo all'epoca affermò suscitando grandi dibattiti che cinema d'autore e cinema commerciale dovevano
coesistere, avere gli stessi spazi, anche il commerciale poteva essere un capolavoro. A fine degli anni '60 si
sviluppò il Lacrima-movie dove, contrariamente ai fotoromanzi, il finale era tragico e i bambini erano i
protagonisti della tragedia. Capostipite del genere è INCOMPRESO (Luigi Comencini, 1966) al quale
susseguirono L'ULTIMO SAPORE DELL'ARIA (Ruggero Deodato, 1978), L'ALBERO DALLE FOGLIE ROSA(Armando
Nannuzzi, 1974), IL VENDITORE DI PALLONCINI (Mario Gariazzo, 1974), L'ULTIMA NEVE DI PRIMAVERA (Raimondo Del Balzo, 1973) che rilanciò il genere grazie alla grandiosa colonna sonora. Molti di questi film videro protagonista: il bambino Renato Castiè.
Redazione
Manifesto 0, 2012
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