Rivista cinematografica fondata da Davide Pulici e Manlio Gomarasca nel 1994.
Biografia Davide Pulici
Intervista a Davide Pulici
MANIFESTO 0:
Nocturno, ormai realtà cinematografica più che affermata, ha dato e dà ancora la possibilità di (ri)scoprire film e autori di genere, molto spesso italiani, di cui non si è parlato troppo spesso o di cui non si conosceva l'esistenza. Tu Davide sei uno dei fondatori. Perché avete deciso nel 1994 di dare vita a questo magazine?
NOCTURNO - DAVIDE PULICI:
Quando vent'anni fa – a settembre 2014 cade giusto l'anniversario – abbiamo messo insieme il primo
numero di Nocturno, formato fanzine, non è che avessimo un programma preciso. Andavamo nella
direzione della riscoperta del bis italiano, più che altro perché volevamo – egoisticamente – avere
qualcosa da leggere sull'argomento, al di là dei libri di Antonio Bruschini e Antonio Tentori, che erano
molto divulgativi, molto basici e non operavano dei distinguo, non introducevano scale di valore, per
cui davano l’impressione di considerare tutti uguali a tutti, purché italiani. Non ci bastavano.
Così, ci dicemmo che l'unico modo per leggere quello che volevamo leggere, era scrivercelo da noi.
Nocturno è nato in questo modo, da questo patto egoistico tra Gomarasca e Pulici. Va anche detto che
ora, andando a ritroso con la memoria, do questa spiegazione, ma nella contemporaneità dei fatti la
vedevamo in maniera più evanescente: ci appassionava fare qualcosa che nessuno aveva tentato
ancora in Italia, almeno non nei nostri termini.
Certo, esistevano altre fanzine – quando conobbi Manlio, lui scriveva già per Dropout e per altre cose,
mentre io scrivevo solo per me stesso – ma non erano specificamente orientate sul genere italiano e
avevano approcci molto divaricati: tendevano ad essere o impenetrabili o cazzare. Noi abbiamo
proposto una terza strada, se mi è consentito gettarci fiori addosso. Scavavamo dentro i film di genere
come normalmente si faceva con i film “seri” e non eravamo cazzari o freaks. Questo molti lo hanno
amato. Molti, anche, non l'hanno sopportato, soprattutto nel milieu della critica “seria”. Ma Nocturno è
rimasto. Avevamo ragione noi.
MANIFESTO 0:
Oltre ai numeri in uscita ogni mese nel corso del tempo avete distribuito home video oltre che ad alcuni documentari anche una serie di dvd di film vecchi, a volte dello stesso regista, collaborando con Rarovideo, Minerva Pictures o Digital Studio. Avete avuto problemi con il copyright? Chi deteneva i diritti delle opere è stato disponibile? Avete dovuto acquisirne i diritti?
NOCTURNO - DAVIDE PULICI:
Facciamo chiarezza una volta per tutte: noi non abbiamo mai, direttamente, pubblicato dvd o videocassette – nell'era che oggi sembra antidiluviana delle vhs. Noi abbiamo curato, redazionalmente e dal punto di vista della confezione dei contenuti extra, dvd che le case che tu citi, dalla Rarovideo, alla Minerva – la Digital Studio preferisco invece non citarla: da loro abbiamo preso solamente fregature – hanno pubblicato.
Gli editori non siamo mai stati noi. Il nostro lavoro, ora specialmente nel caso specifico della collana Cinekult di Cecchi Gori Home video, che è quella che sta avendo il maggiore successo e la tenuta migliore – sono ormai quattro anni che esiste con oltre il centinaio di titoli pubblicati - consiste nel selezionare i titoli, i cui diritti vengono poi acquisiti dalla Cecchi Gori, nel verificare la condizione dei
materiali – se integrali o meno – e quindi nel procedere alla realizzazione dei contributi extra. Non sempre è facile trovare chi detenga i diritti di un determinato film e questo spiega la ragione per cui alcuni titoli non sono mai stati editati in home video. Altre volte, inoltre, ci sono problemi di comproprietà del diritto. E' un universo in cui non è sempre facilissimo districarsi.
MANIFESTO 0:
In base a quale criterio scegliete le opere o i registi dimenticati di cui parlare?
NOCTURNO - DAVIDE PULICI:
Con Nocturno, all'inizio, la bussola che abbiamo usato era solo quella del nostro gusto. Infatti i
numeri della prima serie sono un po' un'antologia di tutto quello che nel cinema italiano piaceva
a me e a Manlio: Fernando di Leo, Alberto Cavallone, Joe D’Amato, Enzo Castellari.... Per molti
versi, le scelte hanno continuato a essere dettate dalle nostre predilezioni anche in seguito, ma
essendosi Nocturno trasformato in un magazine con interessi e quindi con un'utenza molto ampia
si è dovuta adeguare la scelta degli argomenti. Il cinema italiano del passato continua comunque a
essere degnamente rappresentato sulle pagine della rivista. C'è ancora moltissimo da scoprire e da
raccontare. Avremmo materiali pronti per compilare almeno una mezza dozzina di Misteri d'Italia,
giusto per citare i dossier che continuano l'antica tradizione del Nocturno prima maniera.
MANIFESTO 0:
Magazine, DVD e anche Festival. Avete collaborato con la Mostra del Cinema di Venezia, col Trieste Science+Fiction e molti altri. Grazie al vostro lavoro di ricerca molti cinefili accaniti e non hanno potuto assaporare un cinema dimenticato e non sempre ben valutato. Su questo ultimo punto ti vorrei chiedere come ha reagito la critica in particolar modo e il pubblico. Sono stati tutti favorevoli a questa riscoperta e a questa “rivalutazione”?
NOCTURNO - DAVIDE PULICI:
Come dicevo rispondendo alla prima domanda, ci sono stati degli oppositori, più o meno occulti, di Nocturno e della filosofia che ormai si compendia nell'aggettivo nocturniano. Il problema è questo: la critica di ispirazione accademica, paludata, sussiegosa, non sopporta che qualcuno usi con quelli che vengono definiti – nell'ipotesi più benevola – dei “mestieranti”, lo stesso approccio che si dovrebbe riservare a un autore – e gli autori, per questa gente qua, sono la solita decina di nomi che vanno da Antonioni, a Visconti a Fellini eccetera eccetera eccetera.
Già a Pasolini fanno fatica ad arrivare, figurati quando uno andava a parlargli, come facevamo noi, di Fernando di Leo. Nel 1994, quando in Italia nominavi Fernando di Leo era come nominare il pianeta Nibiru. Poi, qualcuno, anzi parecchi, dopo Nocturno, si sono convinti che su di Leo valesse la pena spendere tempo e parole. Cito il caso di Fenando che è stato per noi un grandissimo amico, ma potrei farne decine di altri.
Quindi, lì, un certo tipo di critica ha dovuto abbozzare. Alcuni sono persino arrivati a ravvedersi e hanno improvvisamente cambiato opinione su film e registi che fino a ieri distruggevano e che ora invece nobilitavano. C'è un establishment nella critica cinematografica italiana, a proposito del quale non si può dire male senza che meriti se ne dica peggio. L'importante è starne al di fuori, come abbiamo sempre fatto noi che
ce ne siamo sempre sbattuti – scusate il francesismo – proseguendo nella nostra strada di assoluti indipendenti. Nocturno ha partecipato a molti eventi anche importanti, ma da questo punto di vista ha sempre mantenuta una sua – il termine forse è ingenuo e un poco ridicolo – purezza. Il pubblico ci ha sempre amato. Ed è stato la nostra forza, lo dico davvero senza retorica.
MANIFESTO 0:
Avete mai pensato di dedicare un programma televisivo che parli di ciò che tratta Nocturno?
NOCTURNO - DAVIDE PULICI:
Sì, ma finora sono mancate le condizioni. Poi, onestamente, meglio di quanto fa già Giusti con Stracult sulla Rai credo sarebbe difficile.
MANIFESTO 0:
Nei diversi fronti in cui operate quali appuntamenti o collaborazioni avete in programma?
NOCTURNO - DAVIDE PULICI:
L'appuntamento prioritario di Nocturno è quello con il nuovo sito internet che nel giro di un paio di mesi
dovrebbe finalmente essere attivo. Si tratta di un progetto estremamente ambizioso, che si articolerà su
un sito “generalista” prima e poi su un sito specificamente dedicato al cinema di genere italiano del
passato. Le nostre energie si stanno concentrando su questo.
Continueranno poi le collaborazioni con le collane dvd di Rarovideo e Cecchi Gori: da settembre ci saranno
una legione di nuovi, grandi titoli italiani, in uscita per Cinekult. Roba molto consistente. L’anno prossimo
uscirà in Inghilterra un monumentale studio di Manlio su Joe D’Amato. Entro la fine di quest’anno sarà
pronta – per Rizzoli – la biografia di Tomas Milian curata da Manlio che ci lavora dal 1997. Sempre entro
l’anno, partiremo con gli e-book: il primo su Alberto Cavallone, a seguire Di Leo, Fulci e Deodato.
Ce ne sarà, di roba…
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