top of page

PROPAGANDA FASCISTA E SECONDA GUERRA MONDIALE

La Cinematografia è l'Arma più Forte.

Anche dopo il sonoro la propaganda continuò con i film a carattere risorgimentale dove si

esaltavano valori simili a quelli del fascismo, comprese le imprese degli eroi che lottavano per la patria

e per l'onore, e dove la tradizione culturale garantì continuità e conservazione.

Il primo film di propaganda fascista fu IL GRIDO DELL'AQUILA (Mario Volpe, 1923) ambientato alla fine

della Prima guerra mondiale (dove si trovano le radici dei fascisti), mostra nel finale un ex-garibaldino

che partecipa assieme alle camicie nere alla marcia su Roma. Questo servì ad evidenziare la continuità

 tra ideali risorgimentali e "rivoluzione" fascista. A confermare ciò film come 1860 (Alessandro Blasetti,

1934) che racconta il presente tramite episodi del passato, TERESA CONFALONIERI (Guido Brignone,

1934) che ha come eroina una donna, OLTRE L'AMORE (Carmine Gallone, 1940)  che pone una

relazione romantica agli albori del Risorgimento. In TRENO POPOLARE (Raffaello Matarazzo, 1933), si

può notare pienamente la trasformazione politica-governativa, mentre l'unico film sinceramente

fascista che sia mai stato realizzato, forse per l’innovativo taglio realistico o per la fotografia simbolica,

fu VECCHIA GUARDIA (Alessandro Blasetti, 1934), tanto da suscitare la disapprovazione del Duce e la

famosa frase pronunciata dal nazista Goebbels “Un regista che avesse fatto questo film oggi, in

Germania, sarebbe stato messo al muro”.

Vennero trattati anche altri temi: l'emigrazione come in PASSAPORTO ROSSO (Guido Brignone, 1935) o in MONTEVERGINE (Carlo Campogalliani, 1939); l'esaltazione della vita eroica e del sacrificio militare come modello da seguire e imitare come in SOTTO LA CROCE DEL SUD (Guido Brignone,1938); le conquiste africane come nel film LO SQUADRONE BIANCO (Augusto Genina, 1936) il quale si distinse per le grandiose scene di cavalleria; la continuità dell'esperienza della guerra in Africa e in Spagna come in L'UOMO DELLA LEGIONE Romolo Marcellini, 1940) e in L'ASSEDIO DELL'ALCAZAR (Augusto Genina, 1940) memorabile per le scene di massa; infine la ricostruzione sociale e la continuità tra passato e presente come in LUCIANO SERRA PILOTA (Goffredo Alessandrini, 1938) da menzionare anche per le sorprendenti riprese aeree o in CAVALLERIA (Goffredo Alessandrini,1936), sabotando a volte anche altri Stati o altre politiche come successe per l'Inghilterra e per il comunismo. L’unico antieroico che anticipa il Neorealismo fu UOMINI SUL FONDO (Francesco De Robertis, 1941) che non trovò certo immediate ed entusiastiche accoglienze presso la stampa di parte fascista.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nei primi anni '40 l'unico caso di avanguardia cinematografica fu quello di Luigi Veronesi. Durante la Repubblica di Salò, Venezia diventò capitale del cinema italiano con il Cinevillaggio (o Cineisola): nuovi impianti Cines vennero costruiti in Laguna, nella zona della Giudecca e nei locali della Biennale di Venezia. Il centro cinematografico si spostò da Roma a Nord per via degli stabilimenti abbandonati e bombardati dalla guerra, ma la maggior parte dei film realizzati non uscirono mai nelle sale. Da ricordare come film prodotto nel Cinevillaggio è UN FATTO DI CRONACA (Piero Ballerini, 1944), ultimo film di propaganda fascista che per ironia della sorte fu anche l'ultimo film dov'è possibile ammirare le interpretazioni di Luisa Ferida e Osvaldo Valenti, sempre molto presenti nei film della Cineisola, prima della loro tragica morte: i due vennero assassinati dai partigiani perché ritenuti collaborazionisti dei nazi-fascisti.

Molti dei film prodotti tra il '44 e il '45 sono significativi dal punto di vista storico perché sottolineavano il clima di allora: la caduta del fascismo era ormai vicina; SI CHIUDE ALL'ALBA (Nino Giannini, 1945), L'ANGELO DEL MIRACOLO (Alessandro De Stefani, 1944), SCADENZA 30 GIORNI (Luigi Giacosi, 1944). Nel 1945 con la sconfitta dell'Italia, il mercato statunitense tornò in territorio italiano. Gli States riconobbero la nostra bravura nel doppiaggio e vollero che i loro film fossero tradotti in italiano. Sempre nel '45 accadde un fatto similare a uno di oggi: c'è il potenziamento della produzione leggera e divertente. Pettinati Concetta scriveva a proposito: “Dio non voglia che i vostri figli abbiano un giorno a chiedervi conto di tanta incuria” eh..

 

Redazione

Manifesto 0, 2012

Collaborazioni: 

Se anche tu vuoi collaborare con Manifesto 0 o chiedere la pubblicazione di un qualsiasi contenuto inerente scrivici a Emme0Mzero@gmail.com

Tag più frequenti: 

© 2012 - 2017 by Manifesto Ø

bottom of page