RECENSIONI DAL BASSO
Editoriale nato dalla collaborazione tra Manifesto 0 e Distribuzioni dal Basso
Di seguito le recensioni di alcuni documentari italiani distribuiti dalla società indipendente Distribuzioni dal Basso che sollevano questioni riguardanti problematiche sociali, ambientali, politiche, economiche, culturali, territoriali e alimentari.
TERRA PROMESSA, 2013
Mario Leombruno e Luca Romano
In silenzio si osservano nelle loro gesta quotidiane le famiglie che vivono all'interno di alcune baracche, in mezzo al fango, all'immondizia e alle decine di oggetti consumati lasciati a terra.
Mario Leombruno e Luca Romano con “Terra Promessa” ci mostrano una realtà che per molti è solo di contorno, uno spaccato sociale che passa sempre in secondo piano quando si finisce per parlare di discariche e smaltimento rifiuti. Link to...
STRIPLIFE, 2013
Andrea Zambelli, Valeria Testagrossa, Nicola Grignani, Luca Scaffidi, Alberto Mussolini
“Striplife” è un film visivo, con uno sguardo inedito su una terra bruciata dai media. La fotografia è talmente curata e pulita che cala lo spettatore in una condizione di racconto che sembra abbandonare i canoni del documentario per abbracciare una narrazione più costruita. Si annulla quasi magicamente il limite tra finzione e realtà, calando con empatia lo spettatore nella realtà di quella striscia di terra. Sette storie che hanno come protagonisti uomini e donne di diverse età e posizioni lavorative. Il tempo di una giornata in cui si esplora il fermento di ciò che accade lontano dalle guerra, ma vicino al dramma che non si manifesta con le bombe lanciate o i mitra che sparano, ma con gli echi di un rimbalzo sordo che è il conflitto tra palestinesi e israeliani. Link to...
FUKUSHIMA NO DAIMYO, 2013
Alessandro Tesei
Marzo 2011: in seguito a un terremoto alcune città del Giappone vengono colpite da un tzunami, in particolare nella città di Namie viene danneggiato il reattore di idrogeno. 200 persone vengono travolte dalla furia del mare, mentre altre 21000 sono costrette a scappare e a lasciare le proprie case in cui non terneranno mai più a causa della radioattività. Link to...
LA SALSA, 2013
Giuseppe Campanale
La salsa. Una delle tradizioni più vecchie del nostro Paese, è un pezzo della cultura regionale italiana. Il documentario mostra come ottenere una naturale e ottima salsa fatta in casa.
La passata è un vero e proprio rito: quell'antica tradizione dove alle 2 di notte le persone si svegliavano e lavoravano fino alle 10 della mattina stessa, quando tutto era pronto e versato nelle bottiglie. Link to...
NERO D'ITALIA, 2013
Valeria Castellano
La Basilicata galleggia nel petrolio. Nessuno degli anziani abitanti se lo sarebbe mai immaginato. Nemmeno i giovani se ne sono resi conto quando questa regione è diventata il Texas d'Italia. Rocco Papaleo nel suo film la mostra come una terra di bellezze e prodotti tipici. Non che non lo fosse, ma da qualche tempo si nascondono fitte trame che hanno portato a degradare l'ambiente, causando danni anche alla popolazione sotto l'aspetto economico, ma anche salutare. A Viggiano infatti sorge il centro oli più grande della penisola, mentre il secondo e il terzo si trovano uno in provincia di Materia e l'altro vicino a Potenza. Stabilimenti che non hanno portato alcuna ricchezza alle persone comuni, del resto la Basilicata rimane una delle regioni più povere d'Italia. Link to...
NO MAN IS AN ISLAND, 2013
Michele Tarzia, Vincenzo Vecchio
“No man is an island” è un film fatto di percezioni, un concatenarsi di immagini inizialmente non legate tra loro. Nel suo sperimentalismo però, l'opera, trova una propria senso logico man mano che la narrazione si delinea.
Un racconto poetico, fatto di suoni astratti e immagini d'archivio, che narra l'uomo come essere vivente, come individuo unico destinato a confrontarsi con le realtà che lo circondano insieme ad altri della sua specie. Ricordi rubati in tempi e luoghi differenti tra loro, presi da un tesoro pubblico che omaggia la memoria e l'identità di una fetta di popolazione occidentale. Link to...
SANDGRAINS, 2013
Jordie Montevecchi, Gabriel Manrique
Un uomo torna nella sua terra natale dopo molti anni e trova tutto cambiato: non si vive più di pesca perché quella intensiva non fa arrivare i pesci vicino alle coste della cittadina. Così le persone, per non morire di fame, sono costrette ad estrarre sabbia sott'acqua per rivenderla a chi deve costruire gli edifici. I villaggi vicino a Capo Verde hanno una lunga tradizione di pescatori, ma da quando le grandi navi catturano in grosse quantità il pesce, sono rimasti in pochi a praticare questo mestiere. Tra quelli che hanno rinunciato c'è anche la famiglia di Zè il protagonista del documentario realizzato col crowdfunding da Jordie Montevecchi e Gabriel Manrique. L'opera denuncia il grave impatto che ha la pesca intensiva sull'equilibrio ecologico dell'area e sulle conseguenze di cui sono succubi le popolazioni autoctone. Link to...
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